venerdì 24 giugno 2022

IO SONO VENDETTA...

Recensione redatta da Rickers e Valerkis

I “cinecomics” sono da sempre un topic del cinema. Hanno sempre attirato e affascinato grazie alle loro atmosfere fantastiche e talvolta anche oscure. Superuomini o superdonne che, con o senza i loro poteri, salvano il mondo e agli occhi dei più giovani sembrano dei veri e propri miti da idolatrare e rispettare. Tuttavia fare il supereroe non è sempre rose e fiori. Molto spesso bisogna convivere con i propri demoni, con il proprio passato e a volte con il proprio retaggio sociale. E' questo il caso di uno dei supereroi più iconici di sempre: Batman. Da quel lontano 1939, anno in cui fece il suo esordio su fumetto, Batman è diventato uno dei portabandiera storici della DC Comics sia su carta sia su schermo. Il personaggio dell'Uomo Pipistrello al cinema ha spesso sbancato il box office e alcune sue proiezioni sono diventate iconiche come "Batman" del 1989 o la trilogia del Cavaliere Oscuro di Nolan. Dopo la sfortunata esperienza di Ben Affleck nei panni di Batman, quest'anno il Cavaliere Oscuro torna con "The Batman" che, volenti o nolenti, ha rappresentato uno degli appuntamenti immancabili di quest'anno.  

La trama è molto semplice quanto intricata: nella notte più spaventosa di tutte, quella di Halloween, il sindaco di Gotham viene assassinato brutalmente da qualcuno di non identificato. Sulla scena del crimine viene trovata una lettera, firmata da un tizio che si definisce come "Enigmista", contenente un enigma. Bruce Wayne, presente sulla scena del crimine nei panni di Batman insieme alla polizia di Gotham, riesce a risolvere l'enigma grazie all'aiuto di Alfred. La risoluzione lo porterà a dei file segreti del defunto sindaco. I file contengono delle foto compromettenti del sindaco in compagnia di una ragazza che lavorava nel club privato di Oswald Cobblepot (conosciuto nella scena malfamata di Gotham come "il Pinguino") e Carmine Falcone. Batman si reca al club e interroga il Pinguino, che però nega ogni coinvolgimento. Successivamente c'è un confronto con il Pinguino in cui Batman cerca di stabilire l'identità di una ragazza. A questi discorsi sembra interessarsi molto una delle ragazze alle dipendenze del Pinguino, Selina Kyle e questo Batman lo nota. A questo punto Batman dovrà indagare sul destino della ragazza coinvolta con il sindaco, che era anche una grande amica di Selina, ma dovrà anche occuparsi della questione Enigmista, collaborando con la polizia per evitare danni inutili a tutta la comunità di Gotham City.

Dal riassunto non pare, ma la trama del film è molto più intricata, con continui e rapidi colpi di scena. Trattandosi di un film di quasi 3 ore, la pellicola può risultare un po' troppo lunga e non perfettamente scorrevole ma a mio avviso non è così. Il film scorre tranquillamente e anzi a tratti il tempo vola, coinvolgendo a pieno lo spettatore. La sceneggiatura della pellicola è stata curata da Peter Craig e dal regista Matt Reeves. Dal punto di vista narrativo, il film sembra distaccato dall'universo DC attuale e anche i personaggi sembrano distaccati dai classici canoni. Il personaggio di Bruce Wayne/Batman viene rappresentato come un giovane uomo ancora inesperto ed ancora arrabbiato con tutto e tutti per via del suo traumatico passato e ciò lo porta a compiere la "sua" vendetta. Non una vendetta "oggettiva", non una vendetta "giustificata" ma una vendetta che secondo lui è "giusta". Selina Kyle/Catwoman si discosta dal classico personaggio diventando, a detta di Zoë Kravitz, una "femme fatale" in cerca di se stessa. Una ragazza che ancora non ha idea di cosa vuole o di cosa fare di se stessa. Anche altri personaggi presentano diverse differenze con le controparti classiche, come per esempio James Gordon che viene rappresentato come un uomo afroamericano e non caucasico.

 

Lo "showman" dietro a questo film risponde al nome di Matt Reeves (già dietro la cinepresa di "Cloverfield" nel 2008 e dei remake de "Il pianeta delle scimmie" nel 2014 e nel 2017) che riesce ottimamente ad orchestrare un cast stellare. Infatti, alle riprese del film hanno partecipato nomi del calibro di Robert Pattinson (vera incognita e uno dei principali motivi principali che mi hanno spinto a vedere il film), Zoë Kravitz, Paul Dano, Colin Farrell, Andy Serkis e John Turturro. Matt Reeves si conferma essere un grande perfezionista, oltre che un grande regista. Se siete amanti dei dettagli amerete questo film per le riprese effettuate da Reeves. Ogni singola inquadratura è stata studiata e si vede la ricerca quasi morbosa per il dettaglio, inutile apparentemente, ma necessario per il corretto svolgimento della pellicola. La fotografia generalmente passa sempre in sordina, ma in questo film diventa quasi il punto cruciale, grazie alle tonalità di arancio, rosso, blu, nero e tanti altri colori che ricalcano alla perfezione le emozioni trasmesse dalle varie scene.

Il cast, come detto, è stellare. Sono presenti attori di fama mondiale e il film acquista molto grazie a questo aspetto. Robert Pattinson era la vera e propria "incognita" di questo film. Tutti noi abbiamo ancora stampate in mente le scene di "Twilight" che da piccoli tanto ci hanno traumatizzato, almeno a noi. La carriera di Pattinson ne ha risentito per anni, rimanendo impresso nell'immaginario collettivo come il vampiro che ogni due per tre si levava la maglietta mostrando gli addominali alla tizia di turno. Questo film rappresenta la vera e propria redenzione di Pattinson che dopo i capolavori indipendenti come "Goodtime" e "The Lighthouse", era riuscito solo in parte ad uscire da quel "buco nero". Pattinson porta il personaggio di Bruce Wayne non come un uomo esperto e segnato dagli eventi della vita, invincibile di fronte a tutto e che sa sempre esattamente cosa fare ma come un giovane uomo che si sente smarrito nei confronti di un mondo che secondo lui lo opprime con continue denigrazioni dovuti al suo retaggio e alla sua eredità. Questo si riflette anche sul suo “alter ego” in maschera che risulta molto più cupo e introspettivo rispetto al solito. Zoë Kravitz riesce incredibilmente bene nel trasformare Selina Kyle nella perfetta controparte di Batman: trasforma un personaggio storicamente sempre messo in disparte, in un personaggio realmente al centro dell'attenzione, grazie ad una interpretazione sfacciata. Paul Dano interpreta alla grande il ruolo dello psicopatico malato di enigma, Colin Farrell è spaziale nell'essere il viscido malfattore quale è il Pinguino, Jeffrey Wright interpreta in modo eccelso il tenente Gordon, Andy Serkis da al suo Alfred quella caratura da "padre adottivo", non certo come Michael Caine nella trilogia di Nolan ma comunque rende giustizia a questo lato di Alfred. John Turturro è semplicemente divino come Carmine Falcone, rendendo questo personaggio vitale in ogni volta che compare in scena. Insomma, il talento non manca.

 

Per quanto riguarda la colonna sonora, questa è stata composta da Michael Giacchino che riesce a dare quell'impronta noir tipica dei videogiochi di Batman e questa cosa l'ho veramente apprezzata. Un po' ripetitiva forse ma incredibilmente efficace. Nel film però sono presenti anche un pezzo di "Something In The Way" dei mai fuori moda Nirvana e una cover di "Nel blu dipinto di blu" di Domenico Modugno cantata dal leggendario Dean Martin.

 

In conclusione, ho davvero apprezzato la piega noir-poliziesca portata da Matt Reeves perché permette per la prima volta agli spettatori di focalizzarsi su di un "nuovo" aspetto di Batman, riuscendo ad innovare il personaggio dando anche più spazio al cervello che alle botte (anche se quelle, c'è da dire, non mancano). Per la prima volta però ho visto che Batman viene esplorato non come supereroe invincibile quale è sempre stato, ma viene mostrato come un normale essere umano che prova a combattere un qualcosa più grande di lui. Da questo punto di vista devo dire che (finalmente) hanno reso Batman "più umano" dando allo spettatore una versione del personaggio più inesperto e meno sicuro di sé e delle sue capacità. Ho veramente apprezzato questa cosa perché, in qualche modo, allo spettatore viene data la possibilità di entrare in empatia con Batman, facendo credere a chi guarda che dietro quella maschera possa davvero celarsi chiunque. O almeno chiunque abbia un conto in banca lungo dieci zeri... A ogni modo, avendolo visto al cinema, appena usciti dalla sala eravamo fomentatissimi e gasati a mille perché sapevamo di aver visto un quasi capolavoro di cui la gente parlerà per anni, nel bene o nel male. Dico "quasi" perché sono presenti dei difettucci da poco come la durata (quasi 3 ore in effetti è un po' troppo), che comunque non rovinano assolutamente la fattura della pellicola. A noi è davvero piaciuto "The Batman" per il suo essere "terra terra" con lo spettatore mostrando, per la prima volta forse in un cinecomic, un mondo credibile con personaggi credibili che compiono azioni credibili spinti da motivazioni... credibili. Come ultima cosa, noi consigliamo la visione di questo film a chiunque voglia gasarsi con scene di azione frenetiche e asciutte, ma anche a chi gradisce i polizieschi di vecchio stampo.

martedì 7 giugno 2022

Il ritorno di un mito

 Recensione redatta da Valerkis


Finalmente dopo lo stop causato dalla pandemia, è arrivato un momento che attendevo con tanta fiducia, nonostante qualche dubbio. Sto parlando del ritorno di un mito nella storia del cinema.

Entrato in sala, si spengono le luci e inizia così “Top Gun Maverick”, il sequel del film datato 1986, diretto da Joseph Kosinski, con la colonna sonora firmata da tre grandi autori della musica contemporanea cinematografica e non (Harold Faltermayer, Lady Gaga e Hans Zimmer) che riescono a farmi entrare nel vivo della storia, così come “Danger Zone” interpretata da Kenny Loggins. Il ritorno del Capitano Pete Mitchell “Maverick” (interpretato da uno smagliante Tom Cruise, che all’età di 60 anni tiene ancora il fisico e lo spirito adatto per quel personaggio) è determinato dal fatto che viene ingaggiato dalla Marina per una missione molto speciale: istruire dei nuovi “top gun”. Ogni momento in questo film è un ritorno alle origini, ma con qualche cambiamento rispetto a come viene sceneggiato il primo film e l’ho notato attraverso il modo in cui Christopher McQuarrie firma la sceneggiatura, insieme a Ehren Kruger e Eric Warren Singer. Alcune scene, infatti, ricordano “Mission Impossible” in particolare nell’obiettivo della storia. I personaggi a cui si troverà di fronte il nostro Maverick sono tanti, in particolare il Retroammiraglio Cain (interpretato da Ed Harris), l’ammiraglio Cyclone (interpretato da Jon Hamm) e il Retroammiraglio Warlock (interpretato da Charles Parnell) i quali lo incaricano della sua missione. Poi incontrerà il personaggio femminile che l’accompagnerà nel corso della vicenda, ovvero Penny (interpretata da Jennifer Connelly), una sua vecchia fiamma, attratta dal carattere di Maverick al punto di iniziare con lui una relazione spensierata, come di fondo quell’atmosfera poteva sembrare. Quando arrivano i “top gun” si ripresenta lo stesso ambiente di 36 anni fa, quando in un bar si ritrovavano davanti a un jukebox oppure si cantava per rendere quel luogo gradevole. Il “top gun” con cui Maverick avrà a che fare maggiormente è Bradley Bradshaw “Rooster” (il figlio di Goose del primo film - interpretato da Miles Teller), il quale si mostra fortemente fragile a causa del drammatico passato di cui non riesce a liberarsi.

Ecco, proprio in questo momento il film diventa sentimentale, non a livello romantico, ma avviene uno scambio di emozioni tra i personaggi molto rilevante, che caratterizza la vicenda e fa emozionare al punto di commuovere lo spettatore.

Ci siete riusciti, bravi!

Predominante è sicuramente la fotografia (firmata Claudio Miranda) la quale riesce a concretizzare maggiormente le emozioni che si possono provare, anche nel descrivere le varie scene, caratterizzate dalla presenza di velocità, determinazione e coraggio (quella del protagonista che corre con la moto sulla pista d’atterraggio è la migliore, non togliendo nulla ai voli e ai paesaggi). Maverick si è messo in mostra nelle varie occasioni facendo vari test, al punto di provare non solo gli aerei, ma se stesso e in questo riesce alla grande, mostrando così di essere forte e di riuscire a trovare sempre una via d'uscita alle possibili problematiche, facendo capire dove non è la macchina che predomina, ma l'uomo. Tom Cruise riesce ad evolvere il suo personaggio (come detto prima nonostante abbia 60 anni possiede ancora il fisico e lo spirito adatto per questa parte), riuscendo a farci notare anche una parte più sentimentale del previsto, comunque notevole. L’incontro con “Icemen” (interpretato da Val Kilmer) è un altro momento chiave che determina il suo incarico in questa vicenda. Nonostante le varie inesperienze e lacune dei vari “top gun” riescono ad andare in missione. Forza e determinazione sono le due parole chiave che attribuirei a questi nuovi personaggi di cui vorrei sapere di più e conoscerli meglio, prolungando così la storia, ma come ogni cosa bella deve avere una fine con un bel volo acrobatico su un P-51 Mustang davanti a un romantico tramonto. L’omaggio a Tony Scott (regista del primo capitolo dell’86) è notevole nello stile registico, non solo nelle parole, e questo è molto importante, al punto di porgere i miei complimenti a Joseph Kosinski, per essere riuscito a rappresentare un seguito, per niente scontato, nel quale riesce a rimanere conforme allo stile e ai costumi degli anni ’80, non deludendo così lo spettatore “fan” e non, in quello che poteva diventare un “flop”. Il cambiamento d’epoca è evidente ed è anche giusto, ma non è stato eccessivo! Gli attori sono stati capaci nell’interpretazione delle singole parti a rendere un film sentimentale e commovente e ad immergere lo spettatore nel vivo della storia, diventando così interpreti delle missioni, della velocità e della determinazione che il nostro Maverick, soprattutto, è riuscito a trasmettere ai nuovi protagonisti, facendoci volare, emozionare e amare ogni aspetto della storia.



  Care lettrici e cari lettori, come avete potuto notare, purtroppo, nemmeno in questo mese appena concluso sono riuscito a rimanere costant...