mercoledì 13 aprile 2022

Grazie tante...David Giovani

Recensione redatta da Valerkis


Per cominciare, vorrei condividere con voi la recensione del film che ho votato e portato alla candidatura e di conseguenza ha vinto il David Giovani 2021. Il film si intitola "18 regali" per la regia di Francesco Amato.





Il film di Francesco Amato, rappresenta la mia nomination ai David di Donatello 2021 per la categoria “Giovani”. Ogni tanto vedere sul grande schermo (in quest’occasione non proprio per il problema della pandemia) storie realmente accadute, come queste, è interessante e nel caso di questa storia, anche difficile, perché si narra soprattutto di un sogno. Quanto sono importanti i sogni? Me lo ha chiesto una persona molto cara a me e rispondo che sono molto importanti, sono dei segnali che ci arrivano sull’immaginazione, oppure su quella che è la vita di tutti i giorni, oppure sul futuro. Vittoria Puccini, teatralmente, è cresciuta molto interpretando la parte di Elisa Girotto ed è stata maestosa in questo film, dimostrando la sofferenza di una giovane donna che riesce a rimanere incinta e portare a termine la sua seconda gravidanza, non essendo riuscita a portare a termine la prima. Non potrà vedere la figlia, perché sa che morirà per un terribile tumore al seno incurabile e quando Elisa lo viene a sapere, viene inquadrata la vernice bianca colorata da una sfumatura di rosso (per fare il colore delle pareti della stanza della figlia) e successivamente abbiamo una scena caratterizzata dalla percorrenza di un tunnel e dalla pioggia. Cosa significano questi? La situazione appena successa! Una situazione instabile, rappresentata soprattutto da quel rosso che macchia il bianco. Nata Anna, la figlia di Elisa e Alessio (interpretato da Edoardo Leo) si nota un personaggio passivo, che poi appena ottiene in braccio la figlia appena nata scoppia in un’emozione mista, tra il pianto per la perdita della moglie e quello per la nascita della figlia. Passano tanti anni in piccoli frammenti, con i vari regali programmati da Elisa prima di morire e ai suoi diciotto anni, Anna (interpretata da Benedetta Porcaroli) vuole dire basta a questa storia di ricevere i regali di questa donna mai conosciuta (sua madre) e la rabbia la travolge, fino al punto di scappare di casa. Nel fuggire, Anna viene investita ed entra in coma. Qui inizia una serie di “flashback” tra il sogno di Elisa e il coma di Anna, direi strutturato molto bene e lo spettatore riesce a comprendere gli intrecci della storia. Questo diventa un momento unico dove le due donne per una serie di eventi si incontrano. La Porcaroli riesce a trasmettere nelle scene seguenti l’immagine di un’ Anna incredula e che deve in qualche modo comunicare la vera identità alla madre. Nell’altra dimensione, c’è la notizia del tumore e successivamente si vede un Alessio frustrato e che riesce a condividere il dolore provato da Elisa. Nell’aria della vicenda si nota che quella è stata una specie di “estate nera”, dove c’è la luce del sole e il calore della bella stagione con la presenza di una sfumatura negativa della situazione trasmessa dagli sguardi della Puccini. Il rapporto mancato in diciotto anni, viene recuperato in questo momento. L’idea dei regali è stato l’unico modo per dimostrare ad Anna che la mamma c’è stata e ci sarà per sempre. La scena del matrimonio tra Elisa e Alessio? È stato il simbolo della fine, perché poi è iniziato il momento pre-parto (pre-morte) e anche Anna lo “vive”. La pelle pallida della Puccini inquadrata prima di partorire, parla da sola e tutti questi particolari analizzati rispecchiano perfettamente la vicenda, compresi gli sguardi degli attori e i miei complimenti sono rivolti soprattutto a loro, fino ad arrivare agli sceneggiatori che sono riusciti a raccontare una magnifica storia attraverso i sogni e affrontando la tematica della famiglia e quanto è importante per i giovani, averla alle spalle che ti supporta nelle attività svolte nella vita quotidiana. Il regista è riuscito a dirigere un ottimo lavoro, coordinato e spettacolare che riscrive il nuovo cinema italiano, in un periodo dove questo settore attualmente è fortemente in crisi.   


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