Recensione redatta da Valerkis
Quando è uscito nelle sale, questo film l’ho giudicato dal
titolo come strano, bizzarro e surreale. Ma che razza di film sarebbe? Ma
davvero la commedia italiana è arrivata a questo punto? Tutte domande ignoranti
da evitare assolutamente (come si dice: “Mai giudicare il libro dalla
copertina!”) e intanto me le sono fatte. Ma mettiamo in riga la vicenda.
Ci sono due personaggi, due protagonisti, completamente
differenti sia come personaggi sia come attori. Simone Recchia (interpretato da
Fabio De Luigi) è un finanziere, considerato il migliore nei blitz anti-truffa
ma dall’altra parte si sente frustrato nella sua vita perché non riesce ad
ottenere la promozione ed è timido con le donne. Claudia Maria Lusi
(interpretata da Miriam Leone) è una restauratrice di opere d’arte e minaccia
che se non le finanzieranno la sua attività lavorativa, distruggerà un’opera importante,
mostrando così la sua situazione instabile dal punto di vista lavorativo e
neutra, se non insignificante, dal punto di vista affettivo. Ma allora la
nonna? Chi è? È il personaggio chiave della storia, vive con Claudia ed è
interpretata da Barbara Bouchet, una delle icone predominanti di quel genere
conosciuto come “Commedia sexy all’italiana”. Truccata o no (ovviamente, che
domanda) detiene ancora una buona presenza scenica nonostante i suoi 75 anni di
età nel 2018. La Bouchet interpreta un personaggio che parla e agisce poco,
però, nonostante la sua importanza. E poi viene congelata?
Ma come si incontrano i due personaggi principali? Attraverso
un incontro casuale (o voluto da qualche segno del destino) durante un blitz di
Simone, al punto da far scattare delle indagine effettuate nel pieno senso
umoristico. Ma dopo varie battute e così approfondendo la conoscenza, ognuno
entra nella vita dell’altro. Si instaura un rapporto sempre più confidenziale
da parte di entrambi, iniziando nella maniera più timida possibile, soprattutto
da parte di Claudia, dove era evidente come la paura era in preda ai suoi
turbamenti.
Come ho detto prima, De Luigi e la Leone sono due attori
completamente diversi perché hanno due stili recitativi completamente opposti, nonostante
ci siano stati attimi, in particolare nel momento più intimo, dove percepivano
la stessa emozione, la timidezza e raggiungendo così un punto di equilibrio
nell’omogeneità recitativa. Diciamo che De Luigi nella sua timidezza ci ha
messo un suo lato comico e buffo (alla fine lui proviene da quella branchia
recitativa); la Leone ci ha messo la sua sensualità e la sua decisione
femminile (per rispecchiare su come è riuscita ad entrare nel mondo dello
spettacolo). Un passo che, in ogni modo, decreta una sua crescita nella
carriera teatrale e cinematografica.
Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi hanno diretto una commedia
leggera e nuova mettendo in risalto nella coppia De Luigi-Leone gli stereotipi
classici di situazioni imbarazzanti sia normali sia dove i due si corteggiano, inserendo
uno scenario ambiguo e misterioso, volendo far diventare quasi un giallo, ma purtroppo
la vicenda sceneggiata da Fabio Bonifacci non mostra nemmeno un minimo aspetto
di quella categoria. Però alla fine la storia ha decretato come l’amore vince
sempre facendoti portare anche a fare cose che non vorresti oppure non sei
abituato a fare (anche di illegale) e a questo il buon Simone l’ha mandato giù
con difficoltà, ma per il bene dell’amore per Claudia e della sua attività
lavorativa. Non è una sceneggiatura ben articolata, perché la storia non è
complessa, anzi anche troppo semplice e se si fossero impegnati troppo sarebbe
stato un film sopravvalutato, cosa che non è avvenuta (menomale) e alla fine è
stata una direzione, quella della coppia Fontana-Stasi, discreta nel suo complesso
e in quella che ha determinato la prosecuzione di tutto il lavoro.
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