Recensione redatta da
Rickers
Il film di cui voglio
parlare oggi intreccia una gran varietà di emozioni. Parlare di un film di
questo tipo è molto difficile perché grazie alla narrazione degli eventi e ai
personaggi questa pellicola sa rendersi incredibilmente realistico. “Uncut
Gems” o “Diamanti Grezzi” per chi vuole usare termini nostrani, è figlio della
grande visione dei suoi registi, i fratelli Safdie, autori di un cinema che
proprio grazie al realismo hanno saputo creare autentici capolavori, tra tutti
“Good Time”.
Il cinema indipendente sa
rendersi piacevoli agli occhi del cosiddetto pubblico “mainstream” e questo
film ne è la prova più lampante. Attratto dalla visione del precedente “Good
Time” (straordinario film sempre diretto dai fratelli Safdie e con protagonista
un particolarmente ispirato Robert Pattinson), mi recai al cinema per la
visione di “Uncut Gems”, progetto che coinvolgeva i due registi e Adam Sandler,
attore che io adoro alla follia, ma anche altri nomi come Kevin Garnett, ex-cestista
NBA, e The Weeknd, due nomi che onestamente hanno realmente alimentato la mia
curiosità su questo progetto.
I fratelli Safdie si
confermano grandi tessitori confezionando una storia fatta di avarizia, voglia
di rischiare e amore famigliare. La trama, infatti, gira attorno a Howard
Ratner, gioielliere di origine ebraica, che per estinguere i suoi numerosi
debiti di gioco si ritrova a compiere un’ennessima scommessa che però potrebbe
procurargli una grossa fortuna. Howard si ritrova quindi a dover conciliare i
complicati affari, la famiglia che progressivamente va sempre più a sud e tutti
i suoi rivali che intendono farlo fuori in un gioco di equilibri estremamente
precario che potrebbe però scottargli tanto, tantissimo.
I fratelli Safdie
riescono ad infondere nelle scene proposte tutto il pathos generato dalla
girandola degli eventi che rendono questo film una piccola perla di una
categoria di fare cinema a volte evitata e snobbata. Questo film è la prova che
il cinema indipendente, a volte, sa riservare sorprese davvero incredibili.
Il cast brilla
all’insegna di Adam Sandler, prolifico e ottimo attore comico che, forse,
riesce a regalare l’interpretazione più ispirata e introspettiva di tutta la
sua carriera. Grande immedesimazione del classico stereotipo del ricco e avaro
imprenditore ebraico che però grazie proprio a Sandler si evolve in un
personaggio fatto e finito, profondo e con i suoi problemi. Le altre due
“stelle” coinvolte però non hanno niente a che vedere con il mondo del cinema.
Il primo, Kevin Garnett, è stato un grande cestista NBA noto per il suo
carattere rude ed estremamente acceso, forse è stata una delle scelte più
azzeccate per un film di quelle premesse. Alla fine delle cose, Garnett compare
per dei piccoli camei ma questo non deve sminuire l’importanza del suo ruolo da
perfetto collante per tutto l’ordine delle cose. Il secondo, Abel
Tesfaye in arte The Weeknd, ha fatto un piccolo cameo vestendo i panni del
suo personaggio di “After Hours”, suo album che sarebbe stato poi rilasciato a marzo
2020, un personaggio che ha vissuto una grande carriera artistica mettendo però
da parte sé stesso fondendo una vita sregolata e piena di eccessi compiendo un
errore dietro l’altro. Personaggi realistici e grandi interpretazioni rendono
questa pellicola un grandissimo pezzo da novanta da recuperare ad ogni costo.
Le musiche, realizzate da
Daniel Lopatin in arte Oneohtrix Point Never o OPN se volete, sono realizzate
in classico stile elettronico che riescono a fondersi ottimamente con
l’ambiente del film. Incalzanti, mai banali e ben realizzate. Piccola chicca
nascosta nei titoli di coda “L'amour toujours” del nostro mitico Gigi
D’Agostino.
In definitiva, i fratelli Safdie hanno saputo reinventarsi e a regalare emozioni forti e intense al grande pubblico in film che troppo spesso viene snobbato e considerato con sospetto solo per essere un film indipendente e per essere un film con protagonista Adam Sandler. I personaggi, soprattutto, e il grande climax degli eventi narrati rendono questo film una piccola quanto grezza perla, bisogna dirlo, da vedere almeno una volta nella vita.
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