martedì 16 maggio 2023

Avanti tutta anni '60!



Recensione redatta da Valerkis

Se vi dicessi George Lucas, cosa vi verrebbe in mente subito? Immagino la saga di “Guerre stellari” (meglio conosciuta come “Star Wars”) di cui ne è il padre e non solo. Fondando la Lucasfilm, ha fatto storia inoltre grazie alla saga di Indiana Jones (anche di essa è considerato il padre) e produzioni ulteriori inerenti a film di fantascienza e di animazione. Ma qui non parlerò di lui, della sua storia, delle sue produzioni e così via, ma di un film, in particolare, diretto dallo stesso George Lucas che fa da buon competitore con alcuni “cult” che hanno raccontato l’ambientazione degli Stati Uniti negli anni ‘60, reputando una sorta di nuova "Belle Epoque", come il film “Grease” e la serie televisiva “Happy Days”. 

Vi dico subito che le vicende sono completamente differenti tra di loro e anche lo stile assume certe variazioni tra i vari prodotti citati.

Quindi siamo negli USA, anni ‘60. La storia di questo film racconta l'ultimo giorno di scuola dell’ultimo anno delle scuole superiori. Ebbene sì, è un film che racconta una giornata, 24 ore, in particolare una notte intera nella quale sono avvenuti tanti eventi. Iniziamo dai protagonisti che si incontrano al solito drive-in: Curt (interpretato da Richard Dreyfuss), Steve (interpretato dal Premio Oscar Ron Howard), John (interpretato da Paul Le Mat) e Terry (interpretato da Charles Martin Smith). Parcheggiate le loro Cadillac, Chevrolet, Ford o Citroen 2 CV, quelle che sono insomma, si pizzicano tra di loro come degli amici solitamente fanno e una volta trovata la compagnia giusta iniziano a trascorrere la propria serata. C’è chi balla, c’è chi passeggia, c’è chi va a fare danno da qualche parte, chi gareggia con lo sfidante del quartiere Bob Falfa (interpretato da Harrison Ford). Non importava, l’obiettivo principale era quello di trascorrere l’ultima sera come solo a quell'età si può trascorrere, chi in un modo chi in un altro.

A tratti non mi è sembrato nemmeno un film di George Lucas, perché è stata fin troppo semplice e spensierata come vicenda (soggetto e sceneggiatura curati da George Lucas, Gloria Katz e Willard Huyck). Anche la regia non è stata troppo articolata ma semplice nel complesso e non superficiale come si possa pensare. A partire da questo aspetto la pellicola mi è piaciuta molto, grazie soprattutto alle varie vicende che compongono il film. Francis Ford Coppola (il regista sei volte Premio Oscar e padre della saga “Il Padrino”) ha deciso di investire su un’idea non appropriata per l'ideologia di massa sullo stile di Lucas, ma alquanto coinvolgente, viva e giovane, grazie ai personaggi così genuini e preoccupati del futuro allo stesso momento e alle situazioni vissute. Come i ragazzi, anche le ragazze sono state così semplici ma divertite dalle situazioni capitate e incerte su ciò che dovranno fare, decretando le interpretazioni non esagerate e giuste nei contesti. La colonna sonora è stata caratterizzata da tantissimi brani dell’epoca e ho apprezzato il sottofondo nelle varie vicende di un personaggio simpatico, buffo e misterioso come DJ “Lupo Solitario”, che con i suoi sketch e le scelte appropriate dei brani ha fatto il suo dovere, ovvero un ottimo compagno per quella serata da animare, rendendola indimenticabile. Ho riso quando hanno inquadrato per la prima volta l’automobile di John con il motore in bella vista. Che esagerazione, ma è stata divertente quell'irrealtà.

Del resto posso dire come questo film ha rischiato di risultare troppo statico e fermo nei discorsi, nelle tematiche e nelle ambientazioni. Invece no, perché si passa da giri in auto a balli nelle scuole fino agli incontri nel drive-in. Insomma questo film è a tutti gli effetti dinamico perché é praticamente una festa continua. George Lucas con questa piccola perla, ma divertente, allegra e spassosa si è guadagnato l’opportunità di essere inserito con questo film nella classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi (almeno secondo le classifiche aggiornate al 2014). Spero ci sia rimasto, perché nel suo prodotto puramente commerciale lascia impresse le abitudini di un'epoca attraverso questi personaggi unici, allegri e turbati. 

Alla fine, a pensarci bene, qualche aspetto surreale (non proprio da fantascienza) c'è stato, come quando Terry si trova in mezzo al bosco mentre ci stava provando con una ragazza e compaiono due persone. In mezzo ad un bosco abbandonato, da dove sono apparsi quei due? E quando alla bravata compiuta su una volante della polizia si stacca tutta la struttura delle ruote dal telaio della vettura. Mi hanno detto che non può accadere nella realtà una cosa del genere. 

Comunque sapete che vi dico...non importa, queste pazzie, nelle giuste aspettative, ci stanno anche bene perché allegro mi rendono accompagnato da risate spontanee e meritate!


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