giovedì 16 novembre 2023

L'esordio che fa scoppiare i cinema italiani


Recensione redatta da Valerkis

Il cinema italiano, durante questo 2023 è stato influenzato dall'esordio alla regia di Paola Cortellesi e il suo film sta facendo in questo momento record di incassi. Quando un personaggio come Paola Cortellesi decide di esordire dietro la macchina da presa significa che ha raggiunto un punto della carriera dove può manifestare una certa maturità acquisita che si determina in una certezza nel suo campo.

Arriviamo al dunque. Siamo a Roma, nel Dopoguerra e in un anno ben preciso, il 1946. Delia (Paola Cortellesi) è una donna che pratica molteplici lavori per dare i propri compensi ad Ivano, suo marito (Valerio Mastandrea) che già lavora di suo. Il carattere di Ivano è decisamente duro e violento nei confronti della moglie e Delia si sente così ostacolata dal marito e di come le sue vere espressioni non riescono ad emergere. Insieme a lei ci sono anche la figlia Marcella (Romana Maggiora Vergano), il suocero Sor Ottorino (Giorgio Colangeli) e i figli più piccoli. Nelle sue giornate non sarà sola, ci sarà l'amica Marisa (Emanuela Fanelli) a sostenerla e a coprirla in alcuni momenti e Nino (Vinicio Marchioni) che le promette di scappare insieme.

Parliamo degli attori: Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea insieme riescono a creare una bella coppia nel proprio mestiere e se in “Figli” di Giuseppe Bonito avevano giocato bene, qui riescono a coinvolgere pienamente il pubblico grazie al difficile rapporto instaurato dall’inizio alla fine. La violenza trasmessa viene dimostrata nella maniera più artistica immaginabile, a mio parere, tramite il ballo e se il pubblico reagiva quando compariva Mastandrea che cercava a tutti costi la Cortellesi, significa che il film ha funzionato e coinvolto pienamente tutti. Sala pienissima, d’altronde con tanto di standing ovation. Buona interpretazione anche per la Fanelli che ha definito così le sue capacità recitative e cercando di dare un aspetto più avanzato al suo ruolo di attrice. Per arrivare alla Vergano e a tutti quanti gli altri, insomma chi più chi meno si trovano tutti allo stesso livello, ovvero alto e di garanzia.

Mi sono ritrovato davanti ad un film che ha degli importanti messaggi da tramandare, sicuramente, riportandoci in un’epoca non lontanissima dove infine le donne italiane hanno cominciato a mostrarsi rilevanti attraverso un’importante passo. È un film che da subito si considera diretto, secondo me, facendoti immergere nel contesto di quegli anni socialmente difficili. Infine è quello che ha voluto fare Paola Cortellesi con questo film. Regia determinata per essere il suo esordio dietro la macchina da presa, rimanendo proporzionata e questo è stato importante. Insomma non ha esagerato nella lavorazione totale della vicenda ed é stata anche una regia avanzata e ben coordinata, dal punto di vista estetico. La sceneggiatura scritta da Paola Cortellesi, Furio Andreotti e Giulia Calenda è solida e dettagliata, nel complesso. Sono riusciti a trasmettere una vicenda importante e riflessiva, con qualche risata che sfugge grazie al dialetto romano. Ho notato come questo film sia un chiaro omaggio ad un periodo storico molto particolare: il “Neorealismo” e la pellicola in B/N (bianco e nero) é stata l'emblema di quest'omaggio (non solo, ovvio). Personalmente ho apprezzato la scelta della pellicola, come l’ambientazione nella classica “borgata” romana e quale poteva scegliere, se non la borgata di “Testaccio”! La fotografia di Davide Leone é stata ben combaciata alla regia e al montaggio curato da Valentina Mariani, mi é piaciuta molto. Le musiche, curate da Lele Marchitelli, sono state bilanciate, includendo brani dell’epoca e brani un po' piú moderni.

Questo film ha incollato me e tanti italiani davanti lo schermo perché la regista è riuscita a creare una storia, tutto sommato, coinvolgente dove un mix tra risate, paura e coraggio ha determinato la storia della donna italiana, una donna che ha bisogno di evolversi e dare un contributo alla società in maniera decisamente più ampia, evitando di limitarsi a lavoretti per i mariti e/o a fare le casalinghe, prendendo tante di quelle botte. C’è tutto: la trama forte, la bravura di tutti gli attori, la risata, la regia ben definita, il pubblico e…che altro vogliamo metterci? Probabile qualche premio in più, in arrivo!



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