mercoledì 6 dicembre 2023

Francia, Esercito, Giuseppina (questo era Napoleone)

 


Recensione redatta da Valerkis

Sono sincero, non avevo previsto un ritorno di Joaquin Phoenix sul grande schermo in una veste del genere e nemmeno un film che raccontasse la storia di un personaggio storico importante come Napoleone Bonaparte. Chi più chi meno ci ricordiamo tutti delle sue storiche battaglie? Lo spero!

Napoleone (Joaquin Phoenix) divenne sottotenente d’artiglieria durante il periodo della “Rivoluzione Francese” e durante la sua carriera aspirava sempre a qualcosa di più, conquistando così un certo potere. Successivamente conobbe Giuseppina (Vanessa Kirby) e grazie a lei, il protagonista ebbe una visione della vita ben diversa, decidendo di provare un sentimento amoroso che si tramutò successivamente in un desiderio di far ereditare ad un possibile concepito il suo potere. 

Mi fermo qui con la trama. Come viene raccontata la storia di questo personaggio nel film diretto da Ridley Scott? C’è una diatriba sul fatto che la reale storia di Napoleone, per alcuni, non corrisponda alla sceneggiatura stesa per questo film. Sicuramente qualcosa è stato romanzato e, secondo me, si nota sull’aspetto di come viene dato spazio al sentimentalismo e al racconto della vita privata di Napoleone Bonaparte. Tutti noi, presumo, volevamo vedere principalmente una storia dove Napoleone veniva raccontato come spiegato nei libri di storia, ma qui si è voluto dare spazio anche alla figura di Giuseppina (o Josephine) importante per Napoleone, dove senza di lei la sua vita era soltanto fare battaglie per le conquiste. 

L’idea di raccontare le sue imprese a 360 gradi è giusta, ma il fatto di aver dato molto spazio alla vita sentimentale ha reso la vicenda più frivola di quella che doveva essere, anche perché è stato un film diviso in due parti: vita sentimentale e vita in guerra. Tutto bello, ma le battaglie che ha fatto sono state solo quelle, ad esempio, in Egitto e la sconfitta a Waterloo? No, signori, no! Napoleone è stato tutto e di più, era l’idolo di quegli anni. Adesso ci sono gli “influencer” come idoli, i “trapper”, al tempo c’erano persone come Napoleone Bonaparte, che partiva e tornava per la sua cara patria francese. Attribuirgli la parola “idolo” mi piace moltissimo, sapete! Non dico che andava prodotto un film di quattro ore, ma raccontare più quello che aveva fatto, invece di ció che era stato al di fuori dell’essere un gran condottiero, avrebbe lasciato un impatto migliore al prodotto finale, secondo me. Soprattutto raccontarlo meglio. Per carità, secondo me esteticamente, ha un suo fascino questo film! Infatti la fotografia di Dariusz Wolski ha raggiunto il massimo in ogni aspetto del suo lavoro, immortalando atti e movimenti delle battaglie dell’epoca e delle imprese napoleoniche. Un altro aspetto che mi ha colpito, riguarda il momento di quando Giuseppina è sola nella sua villetta. Ecco, lì c’è sempre un’atmosfera cupa e fosca, ogni volta che viene inquadrata nello spazio in cui si ritrova. Non c’è mai serenità in quel momento, in quello spazio e tra regia e fotografia sono riusciti a trasmetterlo.

Passiamo alle interpretazioni e parlo principalmente di Joaquin Phoenix e di Vanessa Kirby. Phoenix ha interpretato con maestria questo ruolo, essendo perfettamente autorevole e determinato per immedesimarsi in un personaggio che sapeva cosa fare, ma ti prego Joaquin non diventare come molti di quegli attori che per certe sfaccettature verrai ricordato per uno specifico ruolo interpretato in passato. Quando ti arrabbi non immedesimarti in “Joker”! Era un altro personaggio, un altro contesto, qui sei Napoleone! Incazzati, ma non riprendere gli atteggiamenti di Arthur Fleck. Ti prego! Tralasciando ciò, la sua interpretazione è eccezionale. La Kirby mostra sempre il fascino che c’è in lei, dalla cattiva donna in “Mission Impossible” alla perfetta illusa di un’innamorata che riesce ad assumere un aspetto sempre più cupo e ristretto in questo amore che c’era. Il restante degli attori hanno interpretato personaggi da perfetto sfondo alla vicenda e rimanendo nel loro semplice ruolo storicamente definito. 

Passiamo alla regia: Ridley Scott è un nome, ha una carriera alle spalle di film che più o meno sono gradevoli e belli da vedere. Qui, dove lo troviamo il tocco di classe? Diciamo che ha fatto sicuramente un lavoro dignitoso e significativo, raccontando un personaggio, come Napoleone, storicamente difficile da spiegare per le sue immense imprese, ma secondo me in altri film ha dimostrato in una modalità più diretta la sua artistica regia. Qui ho trovato un Ridley Scott sistematico e poco artistico, facendo quello che doveva: raccontare Napoleone e nient’altro di particolare. La sceneggiatura scritta da David Scarpa è reggente perché non annoia (anche la regia ha giocato bene in questo) ma, come dicevo prima, avrei accurato maggiormente l’aspetto più interessante di un personaggio come quello interpretato da Phoenix. 

Comunque sia, il film ve lo consiglio assolutamente perché sono riusciti a portare qualcosa di interessante, nel complesso. Interpretazioni dei protagonisti delineate e giuste. Fotografia immensa e azzeccata.


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