Recensione redatta da Valerkis
Con questo film vorrei cominciare a trattare sul blog un regista riconosciuto nel suo genere: David Cronenberg. Ho deciso di recuperare un po’ del suo repertorio e spero di riuscirci. Partirò con questo film, visto in tv qualche sera fa e non mi sarei aspettato un coinvolgimento così notevole data la sua strana e forse anche surreale (per quell’epoca) idea da portare in sceneggiatura.
Seth Brundle (Jeff Goldblum) è uno scienziato che incontra la giornalista Veronica “Ronnie” Quaife (Geena Davis) e tra i due nasce subito un “feeling” che si tramuterà in qualcosa di puramente sentimentale. Nel corso della conoscenza, Ronnie si addentra nella ricerca e nell’invenzione di Seth, che potrebbe cambiare definitivamente la realtà: il teletrasporto. Ma potrebbe diventare qualcosa che da un semplice decifrare di codici e immagini tra uno spazio e l’altro, un’interferenza può generare un cambiamento stratosferico della genetica, rivoluzionaria alquanto spaventosa.
Cronenberg ha curato regia e sceneggiatura come meglio poteva fare in questo film. La sua regia mi ha lasciato impresso qualcosa di spaventoso, di surreale e di ingegnoso che ha ridefinito lo stile fantascientifico, che si stava sviluppando bene in quegli anni e il genere horror, messi insieme. Insomma, il suo lavoro è quello di far trasformare umani in mostri e personalmente ho ritrovato un aspetto, secondo me, notato da pochissimi: quello che gli succede al protagonista si potrebbe associare, a livello intrinseco, ad un messaggio che va a colpire metaforicamente persone, come gli scienziati, spesso criticate continuamente come i creatori di conseguenze disastrose per la comunità. Ma non voglio dire che gli scienziati e i ricercatori creino solo danni. I due protagonisti, con le proprie interpretazioni, coinvolgono lo spettatore e quindi complimenti sia a Goldblum sia alla Davis, anche se lui è riuscito a giocare meglio con l’espressione facciale, assumendo così un’interpretazione più teatrale del previsto. Non togliendo nulla alla Davis, anche lei bravissima per il personaggio interpretato. A pensare che c’era stata una diatriba per il cast da scegliere, quanto per la regia e secondo me la scelta finale è stata decisamente buona per un film che consiglio di vedere assolutamente.
Anche io ho apprezzato la pellicola come molti di coloro che l’hanno vista, ovvero per gli effetti speciali dell’epoca, per la storia sentimentale e per l’interpretazione di Goldblum. Gli effetti speciali, curati da Chris Walas e Hoyt Yeatman, hanno dimostrato la propria predominanza anche perché in quegli anni erano unici nel loro essere. La colonna sonora, curata da Howard Shore, ha accompagnato notevolmente la vicenda e personalmente mi è piaciuta molto. Questo film vinse l’Oscar nel 1987 come miglior trucco e senza dubbio, Chris Walas e Stephan Dupuis, hanno fatto un lavoro lodevole soprattutto nel rappresentare il processo della metamorfosi. Si aggiudicò anche tre Saturn Award (miglior film horror, miglior attore e miglior trucco). Meritati, sicuramente!
La scena finale è toccante per la storia sentimentale che si è creata tra i due protagonisti e sarebbe anche impensabile, per un attimo, ma finisce nel modo più amoroso possibile con un enorme dubbio. È un finale aperto, ve lo dico subito! Altro aspetto nel film coinvolgente riguarda il fatto di come le nuove tecnologie presenti in questa storia hanno previsto quelle attuali, in primis il riconoscimento vocale. Parliamo del 1986.
Cronenberg, insieme a Charles Edward Pogue, firma una sceneggiatura che costituisce qualcosa di simbolico nel genere del “body horror”, nel bene e nel male e alla regia si presenta come un’autentica icona di questo genere, essendo puramente appassionato nel trasmetterci emozioni, situazioni e tecnologie avanzate in un’unica vicenda. La mia critica, infine, sta omaggiando un regista che vorrei approfondire nelle successive recensioni e un genere strano, surreale e spaventoso in ogni aspetto. Complimenti a tutti, storia che merita di essere vista!
Nessun commento:
Posta un commento