venerdì 28 giugno 2024

Rappresentare la psiche emotiva con un film d’animazione



Recensione redatta da Valerkis

“Vi siete mai chiesti a qualcuno cosa gli passa per la testa?”. Penso ce lo chiediamo tutti quando stiamo con altre persone su come si comportano. L’esempio della protagonista Riley, è l’esempio di molti, se non di tutti.

La Disney e la Pixar, dopo vent’anni di collaborazioni nella produzione e distribuzione di film d'animazione, sono riusciti a portare una storia che mostra piena sintonia nel mostrare la psiche sulle emozioni e di come ci esponiamo nel quotidiano vivere. D’altronde “Inside Out” ci dovrebbe raccontare ciò che siamo dentro e quello che dimostriamo fuori.

Gioia, tristezza, disgusto, rabbia e paura sono nella testa di Riley e sono le principali emozioni che prova, soprattutto Gioia. Predomina parecchio nella vita di Riley e vuole che la protagonista vivesse positivamente le sue giornate (ragionamento inverso e reale: Riley vorrebbe essere sempre felice). Tristezza la ostacola spesso, finché per un incidente escono dal quartier generale e per finire nella memoria a lungo termine e intraprendere così un lungo viaggio nei corridoi della memoria di un essere umano, rimediando al danno causato e con l’aiuto di un personaggio buffo, simpatico e unico nel suo genere come Bing Bong, l’amico immaginario di Riley.

La regia di Pete Docter, in collaborazione con Ronnie Del Carmen, lascia impressa la sua firma in un altro prodotto Pixar dopo film bellissimi come “Up” e “Monsters & Co.”, essendo surreale per piccoli aspetti ma puramente realista e determinato su ciò che andava raccontato, risaltando le emozioni che ognuno di noi possa provare (ovviamente). La psiche emotiva non poteva essere rappresentata in maniera più semplice e diretta. I personaggi sono stati esaltanti, in ogni modo e comprendendo come la singola emozione assuma un proprio potere, positivo o negativo. Pete Docter, Meg LeFauve e Josh Cooley scrivono una sceneggiatura anch’essa diretta, non troppo articolata e portando una storia che passa dal divertimento al sentimentalismo puro e ponendo una riflessione da non tralasciare assolutamente. La colonna sonora di Michael Giacchino è iconica, una di quelle che rimangono nella memoria (a lungo termine) e che arricchiscono l’elenco delle colonne sonore più famose del cinema. 

Uscito dalla sala, ormai quasi dieci anni fa, rimasi pienamente colpito del risultato finale, che non è il classico film d'animazione fiabesco. È un bellissimo film d’animazione che porta la psiche al centro di tutto e soprattutto nella maniera più semplice e diretta per un pubblico più giovane, soprattutto. Senza dubbio è un film che coinvolge tutte le età e poi, più cresci e più analizzi molti aspetti che non noti alla primissima visione.

La vittoria del Premio Oscar nel 2016 per il miglior film d’animazione è la conferma di un ottimo lavoro nel complesso da parte di tutti, per portarci nelle sale una storia piacevole a tutte le età e parlando di psiche, emozioni e di come la mente di ognuno funziona e soprattutto raccontarla in maniera piuttosto semplice.


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