Il mondo dei manga e degli anime ci ha sempre suscitato tanto interesse e tanto fascino, quindi eravamo piuttosto in ansia per l'uscita nelle sale di "Alita - Angelo della Battaglia". Ebbene si, l'ansia era presente perché stiamo comunque parlando di un'adattamento, che storicamente hanno quasi sempre avuto un'accoglienza piuttosto tiepida da parte di critica e pubblico. Ad ogni modo, James Cameron ci ha abituato a queste lunghissime attese interminabili ma finalmente potevamo assistere ad uno dei suoi progetti più ambiziosi.
Prima di cominciare però è necessario che faccia una breve premessa. Questo film, come detto, è un'adattamento: ciò significa che tutto ciò che c'è dietro questa pellicola è stato tratto da un altra opera, in questo caso dall'omonimo manga di Yukito Kishiro. Devo ammettere che conoscevo l'opera originale ma non mi ci sono mai interessato più di tanto, motivo per cui volevo rimediare grazie alla visione di questo film. Scrivo queste righe per dire che ho visto il film quasi senza conoscere il materiale di partenza, ma su questo ci ritornerò più avanti.
La trama si sviluppa su più fronti e tocca molti punti importanti della vita di un adolescente: l'adrenalina giovanile, l'amore, la voglia di mettersi in gioco, la ribellione adolescenziale e e lo spirito di sacrificio proprie di un cuore giovane e pulsante. Insomma, all'American Idiot direbbero i Green Day.
Ad ogni modo, sotto la città sospesa di Salem vengono scaricati, ogni giorno, tonnellate di rifiuti di qualsiasi genere ma proprio tra questi rifiuti emergerà fuori la protagonista della nostra storia. Un cyberdottore chiamato Dyson Ido ritrova le parti di quella che sembra, a tutti gli effetti, una cyborg e per questo decide di mettere a frutto le sue conoscenze per donarle una nuova vita. Ido riesce nel suo intento ma la cyborg non ricorda nulla ne di se stessa e ne del suo passato; Ido decide a quel punto di chiamarla Alita, nome che apparteneva alla sua defunta figlia. Alita quindi si ritrova catapultata in un mondo che le è completamente sconosciuto ma nonostante ciò riesce a guardare tutto quello che le è intorno con estrema curiosità. Alita, però, si troverà ad affrontare innumerevoli pericoli che la spingeranno a cercare la verità su di lei e sul suo passato.
Una trama chiara, solida, lineare, non semplice e nemmeno banale ma dannatamente accattivante. Una storia che racchiude a se fantascienza, azione e sprazzi di avventura. In generale, risulta amalgamata alla perfezione con l'ambientazione e con la regia, con i personaggi che sono spinti a compiere azioni spinti da motivazioni realmente concrete. Ogni cosa sembra avere una propria armonia e nessun elemento è lasciato al caso.
La regia è una vera e propria gioia per gli occhi. Azzardata la scelta del mix tra live action e CGI ma allo stesso tempo innovativa e interessante. Le ambientazioni sono state allestite con grande cura, in uno stile che strizza l'occhio al cyberpunk; il gioco di luci che si viene a creare in alcune scene riesce ad esaltarne al massimo il contenuto. Le scene d'azione risultano essere il vero gioiellino di questo film: mai scomposte, sempre lineari e scorrevoli, cariche di atmosfera e pathos. La CGI risulta essere un contorno piuttosto che la norma e ciò non fa appesantire inutilmente le scene. Per non parlare poi dei personaggi elaborati grazie alla CGI: soprattutto Alita è uno spettacolo da ammirare, grazie al quel paio di occhioni che riescono a far risaltare tutta la profondità e l'espressività del personaggio. Se amate i film realizzati in tecnica mista allora non potrete rimanere impassibili di fronte a tutto questo.
Il cast è ed era di altissimo livello. Infatti sono presenti infatti numerosi ex premi Oscar, tra cui Christoph Waltz e Mahershala Ali (entrambi vincitori dell'ambita statuetta per ben due volte) e Jennifer Connelly (vincitrice invece di una sola statuetta). Quindi, era lecito aspettarsi una buona prova attoriale da parte di tutto il cast (e c'è stata), ma purtroppo non è stato esattamente così. Non tutti i componenti del cast hanno dato del loro massimo ma è comunque apprezzabile l'impegno con cui hanno affrontato le riprese. L'unico che ha stonato davvero è stato Mahershala Ali: l'ho adorato in "Green Book" e lo reputo un ottimo attore, ma in questo film non ha saputo regalare quella stessa performance ricca d'intensità ed energia. Non è di certo l'aspetto peggiore del film, ma considerando che stiamo parlando di un'attore a tutto tondo un pizzico di delusione me lo ha fatto venir fuori. Grazie alla tecnologia sviluppata da Cameron e il team di produzione, Rosa Salazar ha regalato un'ottima interpretazione della protagonista, riuscendo a darle un'espressività mai vista prima e una personalità molto sfaccettata; inoltre lei e Keean Johnson (che interpreta Hugo) hanno dimostrato grande alchimia reciproca, tanto che nelle loro scene sembrava che a parlare non fossero gli attori, ma i personaggi che interpretavano. Nota d'encomio per il doppiaggio, davvero di pregevole fattura.
Sul comparto musiche non sono rimasto granché soddisfatto. Non mi fraintendete, le musiche riescono a trasmettere le giuste emozioni allo spettatore e non sono mai ridondanti o ripetitive. Tuttavia sembrava che mancasse qualcosa a completare il cerchio. Un lavoro non eccelso ma nemmeno scadente, una via di mezzo. La theme song di questo film è "Swan Song" interpretata dalla cantante britannica Dua Lipa, una canzone che personalmente adoro alla follia e che secondo me riesce ad infondere quella nota "cyber" in più che non gusta mai.
"Alita - Angelo della Battaglia" non rappresenta certo un capolavoro cinematografico, ma è comunque un film che sa come farsi apprezzare e ricordare. E' un prodotto che sa intrattenere dall'inizio alla fine senza mai annoiare. Ha i suoi momenti ma si prende tutta la calma di questo mondo per mostrarli, il che non rappresenta assolutamente un male. Non mancano plot twist inaspettati come anche colpi di scena scontati. Se visto nel suo insieme risulta essere un buon film ma se visto con occhio più critico cala non poco; tuttavia lo consiglio proprio per la sua natura divisoria perché il bello del cinema è anche questo. Mi ricollego al discorso fatto all'inizio aggiungendo che il film differisce leggermente dal manga, quindi se siete fan dell'Alita "cartacea" potreste trovare questa pellicola un po' come se fosse una nota distorta: riuscireste a capirne il contenuto ma non sapreste descriverlo al meglio. In definitiva, per chi è abituato a guardare senza farsi troppi problemi apprezzerà davvero molto "Alita - Angelo della Battaglia", mentre chi dispone di un occhio un pochino più cinico troverà questo film sopravvalutato ma comunque degno di considerazione.
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