Recensione redatta da Valerkis
Tra “Limitless” e “Italiano
medio” (presto porterò le loro recensioni) c’è anche Luc Besson con la sua
visione inerente alla tematica di un ipotetico utilizzo reale di tutte le
capacità del nostro cervello, colui che controlla e gestisce gli aspetti del
nostro corpo e della nostra vita.
Lucy (interpretata da
Scarlett Johansson) è la protagonista che viene coinvolta in un traffico di
sostanze illegali e si tratta, in particolare, di una molecola potente che
permette alle persone di avere delle capacità scientificamente inapprovate e
surreali. Tra Taiwan e l’Europa, la nostra Lucy diventa un’entità potente
capace di raggiungere il massimo delle sue potenzialità e così aiuta le forze
dell’ordine nel bloccare il traffico illegale di questa sostanza e gli
scienziati nel compiere la ricerca. È una storia divisa in due parti: da una
parte c’è la versione di Lucy e dall’altra c’è la lezione universitaria sulle
capacità del cervello curata dal Professor Samuel Norman (interpretato dal
Premio Oscar Morgan Freeman) mostrata e spiegata tipo documentario e con questo
vorrei passare a come viene illustrato registicamente questa vicenda.
Luc Besson ha voluto giocare
con la scienza, la fantasia e la tecnologia! Si rivela sempre di più un ottimo
ricercatore di contenuti più che buoni da tramutare in storie di ogni tipo e
questo significa maturità e voglia di effettuare efficientemente il proprio
lavoro. Besson è quel regista che ha provato tutto, dai film d’animazione ad un
film “psichedelico” vero e proprio come questo. Dimostrazione? Quando Lucy elenca
le sue possibilità, si percepiscono di sottofondo suoni e immagini. Questo mi
ha colpito in una maniera impeccabile, come nel complesso la sua evoluzione
registica attraverso la ricerca e sperimentazione di generi nuovi e diversi. La
Johansson si è comportata un po’ alla “black-widow” mostrando la buona abilità,
conoscenza e potenza che il personaggio doveva mostrare assolutamente e quindi
la scelta di un’attrice come lei è stata buona come poteva essere rischiosa.
Sicuramente una salvezza è stata la sua sensualità, mostrata sempre nei film
dove lei è l’interprete principale. Freeman è riuscito ad essere distinto nella
sua interpretazione e spiegazione, insomma nulla di eccezionale e per quanto
riguarda gli altri interpreti vorrei citare solamente il capo del traffico di
droga Jang (interpretato da Min-sik Choi) risultato un buon cattivo, deciso e
determinato negli affari e il poliziotto Pierre Del Rio (interpretato da Amr
Waked) un personaggio collaborativo con la protagonista e nel bloccare la
circolazione della molecola.
Chissà perché la storia è
ambientata nella maggior parte proprio in una località come il Taiwan, insomma
la Cina per intenderci. Domanda che mi sono posto e non saprei dare una
risposta certa! Forse c’era bisogno di trasmettere una località molto caotica e
frenetica come rappresentazione dell’evoluzione della specie e di cosa è
riuscito a creare l’essere umano, arrivando alla dimostrazione di quella che
conosciamo come società contemporanea e modernizzata. Quindi la Cina è perfetta
e a questo punto direi, che più si tratta di una potenza economica mondiale e
più si può rappresentare facilmente quella che definirei la “frenesia sociale”.
Ovviamente mi fermo qui per non soffermarmi molto per paura di parlare d’altro!
Comunque con questo film,
Besson si conferma un buon regista e imprenditore nelle sue produzioni di
storie coinvolgenti dal primo minuto dove il genere varia, la Johansson sempre
determinata nelle sue azioni e posso dire anch’io di aver visto cosa avviene
quando si usa il cervello “a pieni giri”, notando così momenti surreali,
spaziali e anche un po’ spaventosi. Vorrei che la scienza ne cominciasse a
trattare maggiormente, perché si potrebbero scoprire delle potenzialità le
quali gli esseri umani sarebbero capace di adottare per migliorare, oppure
peggiorare, la propria esistenza ma sicuramente avere una maggior razionalità
nell’adattamento.
bella descrizione
RispondiEliminaGrazie tante per l'apprezzamento!
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