giovedì 17 novembre 2022

Tanti auguri Carlo!

 



Recensione redatta da Valerkis

Finalmente è arrivato uno dei momenti che tanto aspettavo di compiere su questo blog: scrivere la recensione di almeno un film di un personaggio che ha determinato la mia cultura cinematografica: Carlo Verdone.

Perché lui? Mi ricordo il primo film che vidi, avevo sette anni ed era il suo primo lungometraggio da regista (sto parlando di “Un sacco bello”). Rimasi colpito dai personaggi, dalla sua comicità romanesca e da come riusciva ad assumere i vari atteggiamenti e le varie sfacettature che ricoprono i vari aspetti della società. Come avete visto dalla locandina, non parlerò di quel film, ma di un altro ed è uno dei suoi film meglio riusciti, secondo il mio modesto parere, nella sua carriera da attore, regista e sceneggiatore. È il 2004, ha 54 anni e di esperienza ne ha. Insomma non è più il Verdone degli anni ’80, è maturo e cambia persino modo di fare il “suo cinema”.

Nel 2004, le nuove generazioni (i Millenials), ma anche qualcuno più grande, stavano conoscendo un nuovo mezzo di comunicazione e una nuova modalità di intraprendere rapporti sociali di vari tipi: Internet. Si stava diffondendo in una maniera incredibile e vi ricordo che il 2004 è stato l’anno di Facebook, il social network ideato da Mark Zuckerberg che fino a qualche anno fa era il social più utilzzato nel mondo.

Gilberto Mercuri (interpretato da Carlo Verdone) attraverso Internet decide di partecipare ad uno “speed-date” (nato alla fine degli anni novanta negli Stati Uniti e poi diffuso in Italia, dove degli uomini hanno pochi minuti per conquistare varie donne e una preferenza reciproca significa “bingo”). Ma ne sarà valsa la pena? Dipende dalle persone come riescono ad approcciare con l’altro sesso attraverso questa modalità. Ma la domanda vera è: “Conviene a più di cinquant’anni rimettersi in gioco?”. Si, ma attraverso altre maniere e forse anche più dignitose. A causa di un’indagine scattata e della scoperta di tutto, la moglie Tiziana (interpretata da Laura Morante) non accetta quello che ha fatto il marito. In questa situazione fragile ci finisce in modalità passiva la figlia diciassettenne Marta (interpretata da Lucia Ceracchi), la quale ha percepito il peso della separazione in una maniera non troppo rilevante, ripensando ai comportamenti all’interno del contesto famigliare da parte dell’uno e dell’altro genitore prima e durante la separazione. Questo va analizzato come in qualche modo tutto ciò possa influenzare le sue visioni nel proprio percorso di crescita. Gilberto viene aiutato in un momento così particolare della sua vita da due persone: Andrea (interpretato da Rodolfo Corsato) e Carlotta (interpretata da Stefania Rocca). La coppia Andrea-Carlotta sono stati gli aiutanti più presenti nella crisi di Gilberto dove agiscono nel pieno lato amichevole e spensierato. Vorrei citare un altro personaggio della storia, il suo amico Guido (interpretato da Antonio Catania) che rispecchia una gran parte delle azioni compiute dalle persone ovvero come si comportano “faccia a faccia” in un modo e “alle spalle” in un altro.

Se conoscete Verdone per i suoi classici personaggi, vi chiedo la cortesia di recuperare questo film e vedere un Carlo Verdone differente dai suoi soliti atteggiamenti comici e dal suo stile registico semplice ma completo di comicità. Come ho detto prima, ha più della mezz’età e giustamente ha voluto dare un senso al suo lavoro, così insieme a Francesca Marciano e Pasquale Plastino (alcuni dei suoi colleghi di fiducia) hanno scritto una storia bellissima facendomi amare ogni minima scena, dalle situazioni create ai singoli personaggi. A Verdone non si può dire nulla: è stato imponente dietro la macchina da presa e nel dirigere una squadra che ha giocato una buona partita. Non voglio che questo film venga fatto passare come la visione assoluta dell’amore, perché ognuno ha il suo punto di vista. Ma ripensando ad altri suoi film non c’è nessuno dove abbia trattato l’amore come in questa vicenda, in ogni sfumatura e in ogni fascia d’età (adolescenziale, giovane adulto e mezz’età).

Verdone ha sempre sottolineato come abbia lavorato nella sua carriera con tante attrici e qui gioca delle buone carte, se non ottime: Laura Morante, Stefania Rocca, Elisabetta Rocchetti (interpretante Carolina e insieme a Verdone hanno fatto, secondo me, la scena più comica di tutto il film), Orsetta De Rossi (interpretante Graziella, altro personaggio importante per Gilberto e per la vicenda), Gabriella Pession (interpretante la bizzarra Stella) e Lucia Ceracchi.

Oltre i complimenti a Verdone, le mie ovazioni vanno fatte alla Morante per l’ottima interpretazione di una donna in crisi coniugale e per questo ha ottenuto il Nastro d’Argento come miglior attrice protagonista e ottima interpretazione della Rocca di un personaggio ottimista e illusa al tempo stesso. Per il resto, ci sono stati personaggi passivi, di passaggio e sleali che hanno reso questo film attraente. La sceneggiatura è compatta e genuina nelle descrizioni e ambientazioni, tutto coerente anche simpatizzante per sdramatizzare la visione adottata da Verdone su un argomento delicato come l’amore. 

2 commenti:

  1. Non mi ricordo questo film, dovrò assolutamente recuperarlo

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  2. Ricordo benissimo questo film...ottima recensione che rispecchia perfettamente la dinamica del film

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