venerdì 23 dicembre 2022

E SE VI DICESSI CHE UN FILM RACCHIUDE DELLE VECCHIE GLORIE, VOI NON LO ANDRESTE A GUARDARE IMMEDIATAMENTE?

Recensione redatta da Rickers



Per una persona appassionata di videogiochi, come me, è sempre bello parlare di tutto ciò che riguarda quel mondo. Il film di cui parlerò a breve riflette in pieno questa mia affermazione.

Io sono un videogiocatore da quando avevo più o meno 6 o 7 anni e, da allora fino ad oggi, i videogiochi hanno contribuito ad arricchire il mio tempo libero e a formarmi come bambino e come adolescente. Da piccolo non badavo troppo al passato, ma più che altro mi soffermavo su quello che era il presente, tuttavia nel corso degli anni ho approfondito molto le mie conoscenze in ambito videoludico venendo a conoscenza delle vecchie glorie del passato: “Pac-Man”, “Space Invaders”, “Super Mario”, “Donkey Kong”, “Duck Hunt”, “Tetris”, “Arkanoid” solo per citare alcuni nomi.

E se vi dicessi che esiste un film che racchiude tutte queste glorie, voi non lo andreste a guardare immediatamente?

“Pixels” nasce con questa premessa. Un film che nasce senza troppe pretese con il mero obiettivo di accaparrarsi quanto più nostalgici della generazione videoludica degli anni 80’, quella stessa generazione che ha conosciuto e giocato le vecchie glorie sopra citate.

La trama di “Pixels” è quanto di più fuori di testa possiate mai pensare. Il film inizia nel 1982. Il giovane Sam Brenner (interpretato da Adam Sandler) e il suo migliore amico William Cooper (interpretato da Kevin James) partecipano ad un concorso in cui la NASA invierà immagini e filmati della cultura videoludica nello spazio tramite una capsula del tempo. Chiunque vincerà il concorso potrà scolpire il suo nome nella storia dei videogiochi. A contendersi la vittoria sono Sam e Eddie Plant (interpretato da Peter Dinklage) ma a spuntarla è Eddie. Anni più tardi, nel 2015, la Terra subisce un massiccio attacco alieno. Si viene a scoprire che gli alieni hanno intercettato la capsula e convinti che l’umanità abbia dichiarato loro guerra hanno iniziato l’attacco, usando come armi gli stessi videogiochi creati dagli umani. Viene subito allestita una squadra speciale di ex videogiocatori e esperti informatici, di cui Sam fa parte, la quale dovrà far fronte all’emergenza.

Il film è abbastanza incasinato, ma in senso buono. Già la trama è totalmente malata, ma dal punto di vista più positivo del termine. È una “pazzia” che funziona perché mirata a creare goliardia a causa della sua assurdità. Il film, e tutte le sue premesse, non parte con serie intenzioni, anzi. Il film funziona, dal punto di vista della scrittura, proprio perché non vuole farsi prendere sul serio. Il girato (regia di Chris Columbus) è stato curato abbastanza bene (con molte lacune, come è ovvio in queste genere di film) ma contribuisce a rendere questo film divertente al punto giusto. Il recitato anche funziona, ma poteva offrire molto di più. A partire da Dinklage, sottotono e molto al di sotto delle sue altissime capacità, anche Sandler non mi ha troppo entusiasmato nonostante mi ritenga un suo grandissimo estimatore. Il resto del cast, che comprendeva anche Michelle Monaghan, Josh Gad, Jane Krakowski, Sean Bean, Ashley Benson, Denis Akiyama (che interpreta Tohru Iwatani, il creatore di Pac-Man) e in un cameo anche Serena Williams, famosissima tennista, non ha di certo impressionato, offrendo però una prova mediocre ma funzionale al tipo di pellicola proposta.

Le musiche sono curate da Henry Jackman. Jackman è senza dubbio un elemento di grande spessore dato che ha lavorato con nomi come Mike Oldfield, Elton John e Hans Zimmer; inoltre ha curato le musiche di molti altri film tra cui “Monsters vs. Aliens” (2009), i due “Kick-Ass” (2010 e 2013), “Ralph Spaccatutto” (2012), “Turbo” (2013), “Big Hero 6” (2014) e che dopo “Pixels” avrebbe realizzato anche quelle di “Uncharted 4: Fine di un Ladro” (2016) e di “Ralph Spacca Internet” (2018). Dalle sue musiche mi sarei aspettato molto di più. Spezzo una lancia in favore del doppiaggio localizzato, ben confezionato e convincente in ogni scena.

In definitiva, “Pixels” non nasce con nessuna premessa in particolare e questo è il suo punto a favore. Il film funziona molto bene come pellicola demenziale e grottesca, meno come un film “normale”. Non montatevi troppe aspettative perché rimarrete delusi non poco. Recitato non ottimale, musiche convincenti ma anonime e una storia abbastanza malata rendono questo film non adatto a tutti. Concludendo, film sufficiente ma niente di più.

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