mercoledì 25 settembre 2024

Gru colpisce ancora (in senso buono)



Recensione redatta da Valerkis

Ecco a voi la recensione inerente al secondo capitolo della saga che ho iniziato questa settimana. A questo capitolo sono particolarmente legato, poiché mi riporta ai pomeriggi trascorsi nelle sale insieme ai miei compagni di classe delle scuole elementari.

Gru ormai è diventato genitore a tempo pieno e vive le sue giornate facendo il buon padre di famiglia, prendendosi cura delle tre bambine adottate. Un giorno arriva Lucy che lo porterà a compiere una missione contro il crimine e per catturare eventuali cattivi che potranno utilizzare una sostanza nociva altamente pericolosa. Tra eventi, imprevisti e successioni generali avvengono vicende che vanno dallo spionaggio al sentimentalismo puro e generalizzato, ovviamente per alleviare la storia in sé.

A distanza di tre anni, la Illumination riesce a sviluppare l’animazione rendendola migliore del primo film. La regia rimane la stessa del capitolo precedente e quindi l’esecuzione sembra uguale al primo, quindi esilarante e non troppo articolata. Anche la sceneggiatura è stata scritta dagli stessi del primo capitolo e quindi riescono a confermare la stessa enfasi, nella lavorazione e stesura della vicenda completa. Anche per la colonna sonora, confermati Pharrell Williams e Heitor Pereira. Aggiungo che, ormai, il protagonista assume un carattere diverso da come si era preannunciato e con l’aiuto di Lucy, lo migliora ulteriormente e diventa persino collaborativo nel battere il crimine, a suo modo. Considero il personaggio femminile doppiato da Arisa, una seconda protagonista e un’aiutante per Gru e nel rimettersi in gioco. I “Minions” continuano ad essere personaggi fondamentali, soprattutto in questo capitolo, diventando persino cavie del male da combattere. 

Il film è esilarante in tutta la sua composizione, la colonna sonora di Williams e Pereira accompagna le scene nel giusto modo e il film, appunto, riesce a trasmettere l’evoluzione nel carattere del protagonista. Inoltre la storia assume degli aspetti che vanno dallo spionaggio al sentimentale, quindi attraversa anche vari generi oltre a quello di semplice film d’animazione. È un film che rimane nell’enfasi della semplicità e dell'intrattenimento per il pubblico a cui è rivolto. Inoltre sono convinto che abbia coinvolto ancora più persone del previsto. Per questo piace e per questo, ogni volta che lo rivedo, mi immergo nel pieno continuo di una saga che sta nient’altro che scalando le classifiche di film più lucroso e con maggior incasso. Ovviamente non finisce qui...

martedì 24 settembre 2024

Arrivano nelle sale Gru e i Minions



Recensione redatta da Valerkis

Vorrei condividere con voi la recensione del primo capitolo della saga di “Cattivissimo Me”, in occasione dell’uscita del nuovo capitolo avvenuta il 21 agosto scorso e così vorrei riproporre i capitoli precedenti, attraverso le mie recensioni e arrivando infine a quella sul nuovo capitolo.

Era il 2010 e nelle sale arrivò una nuova casa di produzione, la Illumination di Chris Meledandri, che ha deciso di produrre una nuova saga di film d’animazione. È stato nella top 10 dei film con maggior incasso nel 2010 ed è stato presentato in Russia, per la prima volta, al Festival Internazionale di Mosca. Benvenuti nella saga di “Cattivissimo Me”.

Conosciamo così Gru (doppiato in Italia da Max Giusti), un cattivo che ha compiuto dei furti, ma con poco successo e vive le sue giornate, compiendo piccole cattiverie e mostrando il suo essere “cattivissimo”. Nella sua casa ci sono altri personaggi a fargli compagnia nei propri furti, il prof.Nefario e i “Minions”, quei piccoli esseri gialli che collaborano con Gru nel compiere le sue cattiverie, ma soprattutto sono quei personaggi in grado di avere un ruolo fondamentale all’interno della vicenda e in tutta la saga (diciamocela tutta). Il protagonista ha intenzione per il suo prossimo colpo, quello di rubare la Luna. Un gioco da ragazzi, no? Ma ci saranno tre bambine che subentreranno nella sua vita: Margo, Edith e Agnes, che serviranno a Gru per raggiungere il suo scopo, ma poi si rivelerà come la loro presenza abbia cambiato, in una maniera, il carattere interiore del protagonista. In tutto ciò, ci sarà Vector, il nuovo cattivo in circolazione, a mettere gli ostacoli tra i piedi a Gru.

Vorrei riservare un paragrafo ai “Minions”, perché sono coloro che, detto così, tengono in piedi tutta la saga. Diciamo come stanno realmente le cose, sono un fulcro nelle vicende che accadono in tutta la saga di “Cattivissimo Me” e perlopiù non ci avrebbero fatto uno “spin-off” su di loro, diventando così protagonisti. Così incomprensibili, spiritosi e ingenui, anche, intrattengono e divertono il pubblico a tutti gli effetti. Se li togliessero, la saga finirebbe, a mio parere!

Mi è piaciuto sicuramente, per il film d’animazione in sé, la vicenda non troppo elaborata ma vivace e divertente e i personaggi che sono stati tutti (più o meno) punti fondamentali per la costruzione della vicenda. La regia di Pierre Coffin e Chris Renaud (quindi in mano francese) non risulta troppo elaborata, ma precisa e semplicemente esilarante. La sceneggiatura scritta da Ken Daurio e Cinco Paul, è stata scritta con lo scopo di intrattenere principalmente il pubblico a cui si rivolge e per questo non risulta troppo elaborata, ma ben scorrevole e con una buona esecuzione nella descrizione delle varie scene. La colonna sonora firmata da Pharrell Williams, insieme a Heitor Pereira, rende tutto alquanto cattivo e anche sentimentale e tutto in chiave moderna e con stili musicali che si propongono tra il pop e l’hip-hop. Insomma, Pharrell lo adoro. Per quanto riguarda l’animazione, alla prima esperienza per la Illumination, è risultata graficamente alquanto un po’ “formosa”, almeno secondo me c’è una tendenza ad esaltare un po’ la forma. Però il movimento dei personaggi risulta, nel complesso, abbastanza fluido e comunque ben lavorato. Nel corso della storia, l’animazione rimane organica e sviluppata, quindi per nulla degenerante. La persona che ha creduto in tutto, ovvero Chris Meledandri, ha avuto a che fare con altri film d’animazione in passato e sa su cosa investire e ha dato così credito alle vicende di Gru e ai Minions, che sono diventati così dei personaggi unici e inimitabili nella storia dei film d’animazione. 

Vorrei ringraziare in tutto questo Sergio Pablos, il papà dei Minions e di tutti i personaggi della saga di “Cattivissimo Me” per come l’ha rappresentati e tutti quelli che hanno contribuito ad animarli e costruire così una saga che ha intrattenuto e fatto botteghino, coinvolgendo un enorme fetta di pubblico. 

Bisogna essere particolarmente cattivi per fare un po’ d’animazione, ma con il cuore, quello non va mai dimenticato a casa, perché state tranquilli che le cose bene non usciranno mai fuori. Ma non è questo il caso.

domenica 1 settembre 2024

Una famiglia borghese in preda alle proprie fragilità



Recensione redatta da Valerkis

Vorrei ripartire con le nuove recensioni da condividere sul blog, portando l’ultimo film di Marco Tullio Giordana, uscito il 22 agosto scorso nelle sale. Tornato in sala, appunto, dopo due mesi tra impegni di studio, personali e meritate vacanze estive, avevo bisogno di immergermi nuovamente nel luogo dove si possono cogliere emozioni in forme indescrivibili che solo l’arte del cinema ci può regalare. Si sa, Marco Tullio Giordana è un regista chiave del cinema italiano contemporaneo e quest’anno ci porta un film tratto dalla storia del romanzo omonimo di Mariapia Veladiano.

Al volo la trama: in una famiglia vicentina, la nascita di Rebecca scatena una reazione negativa e di sconforto, a primo impatto e c’è chi nasconde le proprie fragilità e chi non ne può fare a meno. Tutto per colpa di un angioma e la madre Maria, diventa chiusa e non vuole così affrontare la questione, mettendo in discussione ogni cosa. Il marito Osvaldo cerca in qualsiasi modo di aiutarla e come risollevare tutta la famiglia e poi c’è la zia Erminia, considerata la guida principale nei confronti di Rebecca, che la manda a scuola, le fa affrontare gli ostacoli della vita e le trasmette la passione per il pianoforte, diventando così un’eccellenza impeccabile.

Non vado oltre! Partiamo dalla stesura della sceneggiatura, scritta dal regista, Gloria Malatesta e da un pezzo forte del cinema italiano, Marco Bellocchio (è stato anche uno dei produttori del film); è stata una sceneggiatura che ha definito un’ambientazione lugubre, data la vicenda cupa e astratta alla quale ho assistito. Ma è stata anche intrigante, risaltando la drammaticità dei fatti e quella espressa dai personaggi. Le interpretazioni sono state tutte strabilianti per quanto riguarda quelle di Valentina Bellè (nei panni di Maria), Sonia Bergamasco (nei panni di Erminia) e le tre ragazze che hanno interpretato Rebecca nelle varie fasce d’età. Mi hanno fatto percepire pesantezza nella triste e difficile situazione ma anche l’ambizione da tirar fuori e mostrare nella vita per reagire e andare avanti. Paolo Pierobon (nei panni di Osvaldo), secondo me, doveva mostrarsi un po’ più credibile nell’interpretazione fatta, facendo percepire di più il dramma del personaggio. Anche la colonna sonora è stata fondamentale nell'accompagnare le varie scene (diretta da Dario Marianelli), come anche la fotografia e scenografia (curata quest'ultima da Luca Gobbi). 

Marco Tullio Giordana alla regia si è mostrato pienamente capace di portarci una vicenda che drammaticamente risulta coinvolgente, astratta e con un messaggio di ambizione da tramandare. Nell’uso dei primi piani e nella concezione di spazio, risulta in grado di essere predominante nel suo lavoro e portando in risalto l’astratto che ha caratterizzato il tutto e il finale, considerato personalmente diverso e inaspettato ma puramente surreale e bizzarro. Ammetto che mi ha messo un po' in difficoltà nella comprensione, ma tutto sommato posso confermare, quella di Giordana, una regia completa per un film intrigante e drammatico a livello totale. Lo consiglio, ma non cercate troppo l’aspetto drammatico. Alquanto individuate un lavoro completo che definisce la creatività e il saper lavorare con l’arte del cinema e menomale che nel Belpaese, ogni tanto si riesce a fare questo.

  Care lettrici e cari lettori, come avete potuto notare, purtroppo, nemmeno in questo mese appena concluso sono riuscito a rimanere costant...