Recensione redatta da Valerkis
Quest’anno é tornata nelle sale la saga con Gru protagonista, l’ex-cattivo che ormai è diventato un punto cardine dell’AVL (l’agenzia anti-cattivi per cui lavora) e uscendo nelle sale lo scorso 21 agosto, ha permesso di far ripartire la stagione cinematografica dopo un’estate statica, come al solito.
Gru, questa volta assume l’incarico di una missione importantissima, catturare un nuovo cattivo dal nome di Maxime Le Mal, che ha il potere di trasformarsi in scarafaggio e controllarli persino. Purtroppo Gru si accorgerà di essere in pericolo e dovrà stare sotto copertura dall’agenzia é costretto a cambiare vita, sia per lui sia per la sua famiglia, Minions inclusi.
Già dalle prime scene, ho notato come la storia in questo capitolo avrebbe preso una direzione ben specifica e anche ben evoluta dal solito. Cambiano anche gli stili nei personaggi, ma di fondo assumono sempre lo stesso carattere. Questa volta, però, ho notato che le principali figlie di Gru (Margo, Edith e Agnes), in questo capitolo, non hanno molta rilevanza e partecipazione diretta nella storia. I principali protagonisti saranno Gru, Le Mal e un nuovo personaggio che considererei misteriosa, ma con l’enfasi di diventare cattiva: Poppy, la figlia dei vicini che abitano accanto alla casa di Gru e Lucy. Anche Lucy passa quasi in secondo piano, come ruolo nella vicenda complessiva e questo significa che la saga sta avendo un mutamento radicale. I Minions rimangono conformi alla loro simpatia e partecipazione di fondo, assumendo però un ruolo fondamentale per i “Mega Minions”, chiaro riferimento ai supereroi del mondo Marvel. Anche un altro personaggio apparirà per la prima volta in questa saga: baby Gru, o Gru jr. Il piccolo Gru si presenta innocente, ma poi si scoprirà di avere una forma di atteggiamenti da cattivo e questo potrebbe far pensare al possibile continuo della saga, come il prossimo erede di Gru. Passo dopo passo, però.
Il film l’ho gradito per la sua leggerezza, in fondo, ma anche per la sua evoluzione degli eventi e dell’animazione in sé. La Illumination continua a fare passi da gigante dal punto di vista della lavorazione grafica, di sceneggiatura e regia. Alla fine, quello che ho apprezzato è stato l’intrattenimento che mi ha fatto trascorrere un’ora e mezza, più o meno, divertendosi e conoscendo un’evoluzione della storia in sé da non sottovalutare ma nemmeno da sopravvalutare. Siamo nel mezzo e assicura quella situazione, dove la saga non risulta sproporzionata e non diventa sgradevole. La colonna sonora di Pereira e Pharrell sono una garanzia, ormai, sia nelle canzoni cattive sia nelle canzoni e musiche considerate ormai solite della saga. La regia di Chris Renaud è dinamica dal punto di vista di grafica, animazione e scenografia e nel complesso segue il passo della vicenda, dando spazio ai nuovi personaggi che hanno costituito il cambiamento generale della storia ma non tralasciando l’intrattenimento che deve garantire ad ogni modo. La sceneggiatura di Mike White e Ken Daurio è buona, lineare, ma alla fine non ho neanche trovato aspetti che si rivelano particolari nella vicenda, speciali ma semplici e coerenti con la stesura di una storia da trasmettere a qualsiasi tipologia di pubblico.
Chissà come si evolverà, sperando che la scena finale non sia un ricapitolo della saga e forse decretando la propria fine. Spero di no, in fondo.
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