Lo scorso settembre abbiamo potuto assistere alla 25° incarnazione dell’agente segreto con licenza di uccidere, probabilmente l’ultima con protagonista Daniel Craig nei panni di James Bond. "No Time To Die" era chiamato ad una difficile impresa, ovvero rispondere alla fredda accoglienza riservata a "Spectre" cinque prima.
Non mi addentrerò troppo nella trama quindi sappiate solo che il film, diretto e co-scritto dal regista Cary Fukunaga, è ambientato cinque anni dopo "Spectre" e vede James Bond, ormai ritirato dall’MI6, alle prese con quella che è la sua ultima grande missione. Una missione ricca di colpi di scena e di pathos, che sa intrattenere e sa trasmettere emozione; forse un po’ più diluita, lunghetta e contorta del necessario ma comunque apprezzabile e abbastanza godibile nel complesso. Da un punto di vista registico, Fukunaga si è dimostrato croce e delizia. La sua regia è accettabile per buona parte del film anche se costellata da grandi lacune; gli effetti speciali sono stati usati con sapienza, senza strafare e hanno permesso di elevare non poco certe scene; le scene d’azione risultano godibili e ben riuscite anche se molte di esse alla lunga sembrano "coreografate" con pesantezza, spezzando così il ritmo già di per sé lento di una pellicola fin troppo annacquata e forse un tantino allungata.
Il cast, estremamente valido sulla carta, ha tradito subdolamente le attese: certo Daniel Craig è come sempre una garanzia, Léa Seydoux dimostra un buon potenziale anche se un po' inespresso in questo film e forse Ana de Armas rappresenta la parte migliore dell’intero film (nonostante compaia per si e no una quindicina di minuti scarsi). Tuttavia hanno completamente fatto fiasco sia con Rami Malek che con Lashana Lynch. Per Malek nutrivo un sincero interesse e sono contento di aver visto l’ennesima grande performance dell’attore statunitense ma sono rimasto deluso dal personaggio vuoto e tremendamente insignificante che è andato ad interpretare. Il classico cattivo che ragiona e agisce con il troppo scontato “perché si”, un personaggio piatto e monotono che di cattivo ha ben poco, insomma il solito e noioso stereotipo del cattivo standard. Per la Lynch la delusione è doppia considerando che con lei hanno sicuramente intenzione di farci qualcosa ma dopo una presentazione simile non vedo proprio come possano farlo. Il personaggio della Lynch l’ho trovato tremendamente anonimo e senza carattere, dimenticabile e per certi versi anche di contorno a Craig.
La colonna sonora è forse uno dei pochi vanti di questo film, non a caso è stata composta dal leggendario Hans Zimmer. Incalzante e mai ripetitiva, con una leggiadra armonia in ogni scena, dall’inizio alla fine. La theme song di questo capitolo è "No Time To Die", interpretata dalla talentuosa Billie Eilish, che si sposa a meraviglia con quelle che sono le tonalità del film. Inoltre la canzone diventa attrice protagonista di una delle più belle opening scene della saga di 007.
In conclusione, "No Time To Die" risulta essere un film sufficiente e nulla più. Una grandissima occasione sprecata dal mio punto di vista perché il potenziale c’era ma non è stato sfruttato a dovere. Ambientazioni suggestive, trama interessante e musiche azzeccate i suoi pregi più evidenti; pesantezza narrativa, personaggi ai limiti del caricaturale e durata eccessiva i suoi più grandi difetti. "No Time To Die" non rappresenta assolutamente uno "scandalo cinematografico", anzi. Intrattiene e anche bene, però lo fa impiegando il minimo sindacale. Da questo punto di vista possiamo paragonare questo film al classico stereotipo dello studente che si accontenta di prendere l'onesto sei ad una verifica o ad una interrogazione: sa che, volendo, potrebbe fare di più ma non si vuole impegnare. "No Time To Die" ha questo stesso brutto vizio che lo fa rimanere inchiodato in quella spirale di mediocrità che proprio non gli appartiene. Il franchise di 007 avrebbe bisogno di una svecchiata, di una scossa che possa in qualche modo liberarlo dalla stretta della mediocrità in cui ormai è invischiato da anni... Troppi anni. Per finire, mi sento di consigliare questo film ai classici e immancabili spettatori occasionali così come agli appassionati di film d’azione, che di sicuro troveranno questa pellicola godibile e appagante.