Recensione redatta da Valerkis
Quanto è evidente in questo film, il grande lavoro compiuto
da un regista come John Lasseter, colui che rappresenta uno dei simboli della
storia di una casa cinematografica come la Pixar e del film d’animazione in
generale. Il suo viaggio sulla "Route 66" ha determinato l'ottima
lavorazione in tutto e l'idea di creare una storia piena di insegnamenti
tramite un film d'animazione vero e proprio è stata perfetta!
Come ambientazione ci troviamo negli Stati Uniti d'America,
nella gara finale della Piston Cup (una perfetta copia della competizione
NASCAR) dove ci sono tre auto a darsi battaglia per il titolo mondiale:
"The King", Chick Hicks e Saetta McQueen. Quest'ultimo risulta avere
il manico alla guida nonostante si considera un principiante e quando la Piston
Cup sembra sua, deve andare a gareggiare per lo spareggio a causa di un
ex-aequo. Quindi non è ancora vinta per il protagonista e il viaggio verso il
luogo dello spareggio si allungherà in un passaggio inaspettato alla cittadina
di Radiator Springs. Saetta si fa conoscere in un modo poco piacevole e si dà
da fare per andare a gareggiare, ma la sua permanenza avrà un senso facendo conoscenza
con gli abitanti. Io prenderei i personaggi più influenti per Saetta tra quelli
che vivono lì: Sally, Carl Attrezzi "Cricchetto" e Doc Hudson. Sally
è quel personaggio in cui ha trovato in Saetta i suoi punti di tenerezza e di
empatia, Carl Attrezzi è colui che crede nel senso dell'amicizia e Doc Hudson è
quel personaggio in cui si è rispecchiato in Saetta anche in base al passato
vissuto e di conseguenza gli ha trovato i suoi punti di forza, così da seguirlo
nel suo percorso risultato nel complesso vincente e leale verso gli altri, sia
nel mondo delle corse sia al di fuori.
É un film che mi ha influenzato notevolmente soprattutto a
chi come me, amante dei motori, delle corse e della velocità, non può
assolutamente perderlo di vista. Il lavoro di ricerca da parte degli
sceneggiatori e del regista è stato ottimo per determinare i costumi dei
paesaggi e delle usanze, anche nel raffigurare una vicenda che tramanda degli
insegnamenti importanti in chiave metaforica a partire da quelli di Hudson,
pochi ma imponenti, i quali il nostro Saetta li colma in pieno!
Mi piace l’uso della metafora nei film d’animazione, le
dovrebbero usare più spesso!
La "Route 66" ci regala epoche, tradizioni e storie
di ogni genere.
Le automobili personificate in questa storia sono state
imponenti nella cultura di massa e nella storia dell’automobile e delle corse
sportive: auto NASCAR, Hudson Hornet anni '50, Porsche 911 Carrera, Chevrolet,
Jeep, Fiat 500, Ford Model T e Volkswagen degli Hippie. Insomma la storia
dell'automobile passa anche per questo film!
Con questa pellicola vorrei spendere qualche parola nel
doppiaggio, per farvi capire come il mondo reale delle corse viene incluso in
questa storia: partiamo dalla decisione di far doppiare a Micheal Schumacher una
Ferrari F430, dove con pochissime battute il film ha voluto lasciare l’impronta
di un pilota e di un'epoca i quali hanno fatto risalire una scuderia come la
Ferrari in testa a tutti dopo due decenni (ora che ci penso rappresenta anche
la fine di un'epoca dato che il 2006, anno di uscita del film, è stato l'ultimo
anno in cui il campione tedesco ha corso per il "Cavallino
Rampante"). La Ferrari, con questo film, è riuscita attraverso la voce del
campione tedesco e il film d’animazione a pubblicizzare l’uscita sul mercato
del modello doppiato da Schumacher. Nel doppiaggio abbiamo anche piloti come Mario
Andretti (in quello originale), Giancarlo Fisichella e Alex Zanardi (in quello
italiano), come abbiamo l’inclusione nella vicenda personaggi del giornalismo
sportivo italiano ed internazionale. Nel doppiaggio italiano ritroviamo
Gianfranco Mazzoni e Ivan Capelli, gli storici telecronisti della Formula 1 per
la RAI dal 1998 al 2017.
L'Oscar non se lo sarà meritato, ma la notorietà
assolutamente per una storia fatta di motori, olio, sgommate e tanta
competizione di cui il nostro Saetta ha fame. Ma anche la lealtà vince e questo
film è stato in grado di insegnarla.