Recensione redatta da Valerkis
Sinceramente non so in che maniera consigliare
questo film il quale sembra sia stato forse sottovalutato, visto che se
ne è parlato poco. Risulta comunque un buon prodotto
in grado di tramandare messaggi importanti.
Filippo Fontana (interpretato da Antonio Albanese) è un conduttore di documentari e viene mandato a documentare le migrazioni delle cicogne sulle isole Canarie insieme al cameraman Enrico (interpretato da Fabio De Luigi). L’arroganza del protagonista è la caratteristica principale della vicenda che rende odiosa la sua persona e per questo non riesce ad avere buoni rapporti con tutti. Il protagonista deve così affrontare le persone con le quali si ritrova a lavorare e deve anche ambientarsi in un luogo ben distante da casa. Come inizia una giornata di lavoro, finisce e comincia a vivere le situazioni IDENTICHE al primo giorno di lavoro. Quando se ne accorge decide di sfumare quella quotidianità in cui era immerso e non sembra esserci una “via d’uscita”. Il protagonista assume varie maschere e quando comprende di essere entrato in un “déjà-vu”, cerca anche di cambiare lo svolgimento degli eventi i quali caratterizzano la giornata stessa. Sobbarcando così le varie maschere che può indossare, assume diversi caratteri e arriva al punto di capire veramente chi essere e come comportarsi per evitare di ripetere questo “loop” infinito. Diventa di tutto e cambia molte volte ogni momento di quella giornata, fino a trovare quel punto in cui comprende, finalmente, il giusto comportamento da adottare nei confronti degli altri. Di film che trattano l’argomento del “déjà-vu” sono molti e questo, diretto da Giulio Manfredonia, riesce ad affrontare la tematica in una maniera inedita e ammirevole. Una pecca però l'ho notata: l'effetto speciale sulle onde del mare l'avrei evitato. Tutto ciò fa nascondere la bellezza naturale di quei luoghi e di conseguenza ha influenzato negativamente la fotografia.
Albanese, dopo i suoi sketch nei vari programmi tv degli anni ’90 e cominciando a fare qualche parte comica nei film diretti e non diretti da lui stesso, riesce ad interpretare un personaggio difficile, odioso e amabile perché riesce ad interpretare varie personalità in un breve arco temporale dal punto di vista registico e in maniera più che efficiente. Poi, sia De Luigi sia Goya Toledo (che interpreta Rita, una compagna di viaggio in quel luogo meraviglioso delle Canarie) sono delle buone spalle per il nostro Filippo che riesce, grazie ai loro discorsi e alle loro idee, a determinare in maniera completa il suo vero carattere con il quale riesce ad andare avanti nella vita in una modalità più soave e meno stressante. Albanese si conferma un buon attore capace di interpretare parti comiche con delle tonalità di sfondo drammatico oppure politico e sociale per nulla sottostimabili come Manfredonia si conferma un regista che potrebbe regalarci delle soddisfazioni in nome del cinema italiano contemporaneo.
Devo dire tutto sommato anche la sceneggiatura è stata curata bene e con questo vorrei sottolineare il fatto che questo film sia un remake di un film americano degli anni ’90 riuscito veramente bene. Non è stato un film pesante con una sceneggiatura poco curata nel riadattamento.
Il mio invito è quello di non partire con un’ottica troppo critica nei confronti di questa pellicola, mettetevi comodi e aprite la mente verso una riflessione ad una realtà nella quale ognuno di noi potrebbe essere soggetto senza rendersene conto, perché quando si mette in gioco l’inconscio si attua una visione irreale della realtà che ti può perfino far impazzire!
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