Recensione redatta da Valerkis
Quest’anno per il post di Natale vorrei proporre il film che ha dato inizio alla serie tutta italiana dei cosiddetti “cinepanettoni”. Quest’anno sono passati 40 anni dall'indimenticabile “Vacanze di Natale” firmato dai fratelli Vanzina.
La trama, in sintesi: quattro famiglie si incontrano nelle varie vicende ambientate nella splendida atmosfera di Cortina d’Ampezzo. Ci sono i Covelli, i Marchetti, i Braghetti e l’unico e indimenticabile Billo. Le vicende si costituiscono proprio per l’atmosfera natalizia positiva e negativa che in ogni famiglia riveste, tirando fuori così i propri stereotipi e vizi. Ovviamente non tralasciando la comicità delle varie successioni di fatti.
Passiamo ai personaggi e alle rispettive interpretazioni: partirei con il personaggio principale di tutto quanto, a mio parere, che è Billo (interpretato da Jerry Calà). Ogni anno viene a Cortina per lavorare al piano bar del locale “Vip Club” con l’obiettivo di “conquistare” qualche ragazza che gli girava intorno. “Non sono bello, piaccio!” diceva. Comunque credo sia un personaggio unico nello stile che solo uno come Jerry Calà riesce a fare. Poi passiamo ai Covelli: parliamo di Luca (Marco Urbinati) e Roberto (Christian De Sica). Il primo è affezionato alla squadra di calcio della “Magica Roma” e il secondo è preso dalle proprie ansie portandosi con sé la bellissima Samantha (Karina Huff). La Huff è stata semplice e affascinante nella sua interpretazione. Tra i due fratelli, De Sica ha avuto decisamente una marcia superiore. Sempre nei Covelli, c’è da sottolineare la modesta e immensa interpretazione di Riccardo Garrone nei panni dell’avvocato Giovanni Covelli, padre di Luca e Roberto, preso dal fatto che deve sopportare l’esigente moglie (Rossella Como) e liberandosi alla fine con una frase che scommetto molti penseranno realmente: “Anche questo Natale, se lo semo levato [...]”. Poi c’è Mario Marchetti (Claudio Amendola), figlio di Arturo (Mario Brega), sorpreso nel trovare Luca, appunto, starà sempre con lui preso da colpi di fulmine e imbarazzi dato il diverso contesto sociale in cui si ritrova, avendo a che fare soprattutto con Serenella (Antonella Interlenghi), perché lo prende di mira data la sua evidente gelosia. Poi infine ci sono il “Dogui”, nome d’arte di Guido Nicheli e una bellissima Stefania Sandrelli. “Alboreto is nothing!”, “See you later!”, “Sole, whisky e sei in pole position!” sono solo alcune delle celebri frasi dette e improvvisate da Dogui in questo film. La sua sporca figura è riuscita a farla benissimo, determinando un’icona, come la sua, storica della commedia italiana di quegli anni. La Sandrelli è decisamente influenzata da vari accadimenti e imprevisti, ma elegante nella sua bellezza e nel suo ruolo.
Quindi, in generale, come sono stati gli attori? Non ci sono interpretazioni superficiali, ma giuste e comunque parliamo sempre di un film che non vuole condividere degli insegnamenti, ma solo analizzare comicamente una società, come quella italiana degli anni ’80, nei loro atteggiamenti durante le vacanze natalizie in un luogo come Cortina, passando da un contesto sociale all’altro. Poi, per me, i personaggi più iconici, perché più rilevanti, penso di averli citati e comunque ribadisco: Jerry Calà e il “Dogui”. Non togliendo nulla agli altri!
Carlo ed Enrico Vanzina hanno scritto una sceneggiatura semplice e delineata per ciò che dovevano raccontare e la regia di Carlo è stata giusta nella commedia comica a cui ho assistito. L’intento è stato sicuramente quello di raccontare una vicenda allegra e in questo gli sceneggiatori sono riusciti assolutamente! Ma non tralasciano da parte anche l’aspetto negativo di una società che assume sempre più sfaccettature viziate, di pregiudizio, di imitazioni e di invidia. I fratelli Vanzina scrivono una sceneggiatura che si concentrano nel trovare quel “click” che fa scattare la risata al pubblico. Ovviamente è stato un campione d’incasso, data la maggior rilevanza del pubblico nelle sale e dalla comicità delle situazioni rappresentate, anche grazie alla composizione del cast. In fondo, i De Laurentiis come produttori hanno fatto un buon investimento dal punto di vista commerciale e del contenuto. Infine vorrei sottolineare la ricca colonna sonora che accompagna le vicende, da “Vita Spericolata” di Vasco Rossi ad “Ancora” di Eduardo De Crescenzo per arrivare ad alcune delle canzoni che accennavano il bel periodo della dance anni ’80 e ’90 e per arrivare alla famosa “Maracaibo”.
Rivolgo un messaggio ai miei coetanei: non sto sopravvalutando il film, ma vi invito a vederlo e a confrontarlo con altri che avete visto più attuali. Non c’è paragone! L’unicità di questo film, per il suo genere, è imbattibile, partendo dal cast da cui è composto e a tutto il resto raccontato come doveva. Qualcuno direbbe che con questo si percepiva il benessere del periodo e magari avranno ragione, ma penso sia contestabile questo aspetto. So già cosa mi dirà qualcuno: “Ma che ne sanno i 2000?”. È vero, che ne so io degli anni ’80, però non sembra cambiato molto l’italiano da quel periodo. Comunque fregatevene dei dettagli, vedetevelo! Rideteci su e vi posso solo augurare un Felice Natale!