Johnny Depp, uno degli attori maggiormente influenti nello scenario del cinema contemporaneo, nel film che recensirò quest’oggi assume le vesti di un personaggio, come quello di Richard Brown, un professore universitario di letteratura che scopre di avere un tumore ai polmoni e come reagirà a tutto ciò? Sicuramente a prendere la vita con sarcasmo, indifferenza e in tutt’altro modo che ognuno di noi potrebbe immaginare. Richard è sempre affiancato dal suo migliore amico, Peter (Danny Huston) e dalla sua famiglia, composta da Veronica (Rosemarie DeWitt) e Olivia (Odessa Young) a cui non dice nulla, ma quanto potrà tenere un peso del genere?
Rimanendo all’analisi del film, è risultato sarcastico come lo è stato sia il personaggio in sé e l’interpretazione di Depp, perfettamente adattata al protagonista. Trasgressore, indifferente e sempre con un bicchiere di whisky in mano, ormai non ha nulla da perdere e in quello che dice e fa. Lui continua a fare il suo lavoro, come ha fatto per una vita e lo dice sempre in maniera sarcastica ma anche con decisione, dicendo che la vita va vissuta fino in fondo e in ogni istante sempre con un bicchiere di vino in mano. Sembra scontato, vero? Parole fatte, così, ma è la modalità con cui Richard affronta la fine del suo percorso, anche se trasgressivamente.
A livello tecnico, non sembra un film talmente rilevante che metta in risalto chissà che e chissà cosa, hanno fatto quello che dovevano, semplicemente restare coerenti col filo logico della pellicola e Wayne Roberts, regista e sceneggiatore, scrive e dirige nella maniera più diretta possibile e non per appesantire una situazione già tristemente difficile da accettare per il protagonista, appunto riuscendo a trasmettere il giusto messaggio con il giusto carisma trasmesso dal personaggio interpretato da Depp. Si comprende un’enfasi diversa dal solito dramma che si poteva realizzare e da una parte l’ho apprezzato, però avrei preferito qualche cosa che mi avrebbe lasciato impressionato sia a livello registico sia a livello di scrittura e questo mi è mancato e non è riuscito il film ad eccellere, cosa che poteva benissimo fare e avrebbe meritato senz’altro.
Nulla contro Johnny Depp, nulla, lui molto bravo e apprezzato tanto, come anche Peter interpretato in maniera impeccabile da Danny Huston. Come la storia in generale, mi è piaciuta il sarcasmo trasmesso, ma poteva essere decisamente qualcosa di meglio e di più impressionante, scatenando qualche emozione e attenzione in più. Regia e sceneggiatura, nel complesso, equilibrata e semplice, nulla di più nulla di meno. Dico è un bel film per una sottospecie di ironia adottata nell'affrontare la tragicità al cuore della trama, anche se per il mio parere è mancata effettivamente quella caratteristica drammatica aggiuntiva che avrebbe reso un film acclamato dal pubblico.