sabato 30 luglio 2022

Che odore di sgommate, competizioni e lealtà!



Recensione redatta da Valerkis

Quanto è evidente in questo film, il grande lavoro compiuto da un regista come John Lasseter, colui che rappresenta uno dei simboli della storia di una casa cinematografica come la Pixar e del film d’animazione in generale. Il suo viaggio sulla "Route 66" ha determinato l'ottima lavorazione in tutto e l'idea di creare una storia piena di insegnamenti tramite un film d'animazione vero e proprio è stata perfetta!

Come ambientazione ci troviamo negli Stati Uniti d'America, nella gara finale della Piston Cup (una perfetta copia della competizione NASCAR) dove ci sono tre auto a darsi battaglia per il titolo mondiale: "The King", Chick Hicks e Saetta McQueen. Quest'ultimo risulta avere il manico alla guida nonostante si considera un principiante e quando la Piston Cup sembra sua, deve andare a gareggiare per lo spareggio a causa di un ex-aequo. Quindi non è ancora vinta per il protagonista e il viaggio verso il luogo dello spareggio si allungherà in un passaggio inaspettato alla cittadina di Radiator Springs. Saetta si fa conoscere in un modo poco piacevole e si dà da fare per andare a gareggiare, ma la sua permanenza avrà un senso facendo conoscenza con gli abitanti. Io prenderei i personaggi più influenti per Saetta tra quelli che vivono lì: Sally, Carl Attrezzi "Cricchetto" e Doc Hudson. Sally è quel personaggio in cui ha trovato in Saetta i suoi punti di tenerezza e di empatia, Carl Attrezzi è colui che crede nel senso dell'amicizia e Doc Hudson è quel personaggio in cui si è rispecchiato in Saetta anche in base al passato vissuto e di conseguenza gli ha trovato i suoi punti di forza, così da seguirlo nel suo percorso risultato nel complesso vincente e leale verso gli altri, sia nel mondo delle corse sia al di fuori.

É un film che mi ha influenzato notevolmente soprattutto a chi come me, amante dei motori, delle corse e della velocità, non può assolutamente perderlo di vista. Il lavoro di ricerca da parte degli sceneggiatori e del regista è stato ottimo per determinare i costumi dei paesaggi e delle usanze, anche nel raffigurare una vicenda che tramanda degli insegnamenti importanti in chiave metaforica a partire da quelli di Hudson, pochi ma imponenti, i quali il nostro Saetta li colma in pieno!

Mi piace l’uso della metafora nei film d’animazione, le dovrebbero usare più spesso!

La "Route 66" ci regala epoche, tradizioni e storie di ogni genere.

Le automobili personificate in questa storia sono state imponenti nella cultura di massa e nella storia dell’automobile e delle corse sportive: auto NASCAR, Hudson Hornet anni '50, Porsche 911 Carrera, Chevrolet, Jeep, Fiat 500, Ford Model T e Volkswagen degli Hippie. Insomma la storia dell'automobile passa anche per questo film!

Con questa pellicola vorrei spendere qualche parola nel doppiaggio, per farvi capire come il mondo reale delle corse viene incluso in questa storia: partiamo dalla decisione di far doppiare a Micheal Schumacher una Ferrari F430, dove con pochissime battute il film ha voluto lasciare l’impronta di un pilota e di un'epoca i quali hanno fatto risalire una scuderia come la Ferrari in testa a tutti dopo due decenni (ora che ci penso rappresenta anche la fine di un'epoca dato che il 2006, anno di uscita del film, è stato l'ultimo anno in cui il campione tedesco ha corso per il "Cavallino Rampante"). La Ferrari, con questo film, è riuscita attraverso la voce del campione tedesco e il film d’animazione a pubblicizzare l’uscita sul mercato del modello doppiato da Schumacher. Nel doppiaggio abbiamo anche piloti come Mario Andretti (in quello originale), Giancarlo Fisichella e Alex Zanardi (in quello italiano), come abbiamo l’inclusione nella vicenda personaggi del giornalismo sportivo italiano ed internazionale. Nel doppiaggio italiano ritroviamo Gianfranco Mazzoni e Ivan Capelli, gli storici telecronisti della Formula 1 per la RAI dal 1998 al 2017.

L'Oscar non se lo sarà meritato, ma la notorietà assolutamente per una storia fatta di motori, olio, sgommate e tanta competizione di cui il nostro Saetta ha fame. Ma anche la lealtà vince e questo film è stato in grado di insegnarla.

2 commenti:

  Care lettrici e cari lettori, come avete potuto notare, purtroppo, nemmeno in questo mese appena concluso sono riuscito a rimanere costant...